La Corte dei Conti ha archiviato il procedimento a carico di Salvini per i 35 voli di Stato su velivoli di Polizia e Vigili del Fuoco, da lui utilizzati con lo staff da Ministro dell’Interno.

Motivazione: «Non sussistono elementi sufficienti a sostenere in giudizio una contestazione di responsabilità amministrativa», perché «i costi sostenuti per la finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito ( scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa, ecc.) non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato» e «non è possibile dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale, nè, a fortiori, di procedere a una sua quantificazione».

Tuttavia, ha trasmesso gli atti alla procura ordinaria «per quanto di eventuale competenza».

Quei voli, infatti, erano illegittimi perché la normativa vigente ( del 2011) prevede che quei voli debbano «essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Corte costituzionale» e che «i velivoli siano stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità, neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale». Chiuso quindi l’accertamento contabile, ora la palla passa al pm.