Al via il terzo round di colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev nel dodicesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. L’incontro di oggi è a Belovejskaïa Pouchtcha, luogo di frontiera tra Bielorussia e Polonia. La Russia è pronta a fermare le operazioni belliche in Ucraina «in un attimo» se Kiev accetterà le condizioni di Mosca, dice il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista telefonica a Reuters. La Russia, spiega Peskov, chiede all'Ucraina di interrompere le azioni militari, incorporare la neutralità nella propria Costituzione, riconoscere la Crimea come territorio russo e riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti. La Russia — ha precisato — «non sta annettendo il Donetsk e il Lugansk ma chiede solo che le due repubbliche separatiste vengano riconosciute come Stati indipendenti dall'Ucraina». «Non siamo noi a portare via il Lugansk e il Donetsk all’Ucraina», ha affermato Peskov, «il Donetsk e il Lugansk non vogliono essere parte dell’Ucraina ma ciò non significa che debbano per questo essere distrutti». «Per il resto», ha proseguito, «l’Ucraina è uno Stato indipendente che vivrà come vuole ma in condizioni di neutralità». Peskov ha detto che le condizioni chieste dalla Russia per porre fine alla guerra sono state già comunicate all’Ucraina durante il primo round di negoziati. «Speriamo che vada tutto bene e che reagiranno in modo appropriato», ha concluso. I corridoi umanitari Il capo negoziatore russo ha affermato che fino ad ora nessuno dei corridoi umanitari aperti per fare partire i civili dalle zone di guerra ha funzionato e ha accusato i «nazionalisti» ucraini di averli bloccati. Lo riferisce Interfax. Il capo negoziatore ha detto che Mosca intende continuare a parlare di questo tema oggi in un nuovo incontro con la delegazione ucraina. Mosca all'Ue: «Kiev rispetti la legge umanitaria» Nel colloquio telefonico con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, Vladimir Putin ha chiesto che «l’Unione Europea dia un contributo reale per salvare vite umane facendo pressioni affinché le autorità di Kiev rispettino la legge umanitaria». È quanto afferma il Cremlino, nella nota in cui riferisce della telefonata, sostenendo che «Putin ha sottolineando che i militari russi stanno adottando tutte le misure per salvare la vita ai civili». E ripetendo le accuse già avanzate da Mosca che sarebbero «i nazionalisti ucraini» a mettere in pericolo la popolazione civile, usandola come scudi umani. Il presidente russo ha anche informato Michel dei negoziati in corso con i rappresentanti di Kiev, ribandendo, continua il comunicato, le richieste da parte di Mosca riguardo a quella che viene definita la «denazificazione e smilitarizzazione» dell’Ucraina, il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.