«Il corpo di Alexei è stato consegnato alla madre. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno chiesto questo con noi. Mentre Lyudmila Ivanovna è a Salekhard, il funerale non è ancora stato celebrato. Non sappiamo se le autorità impediranno che si svolga come la famiglia vuole e come Alexey merita. Riporteremo le informazioni non appena saranno disponibili». A renderlo noto, su X, è Kira Aleksandrovna Jarmyš,  portavoce e assistente del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny. 

In precedenza, la madre di Navalny aveva affermato che gli investigatori la stavano ricattando, chiedendo un funerale segreto per suo figlio. Gli investigatori avevano chiesto ai parenti e ai collaboratori del politico di mantenere segrete le informazioni sul suo funerale, dando un ultimatum a Lyudmila Navalnaya, che però ha rifiutato.

Questa mattina, la moglie di Alexei Navalny, Yulia, ha lanciato un appello in cui criticava Vladimir Putin perché il corpo del politico deceduto non era stato consegnato alla famiglia. «Oggi sono nove giorni dalla morte di mio marito. Nove giorni da quando Putin ha ucciso Alexei Navalny. Ma l’omicidio non è bastato a Putin. Ora tiene in ostaggio il suo corpo», ha detto Yulia Navalnaya, che ha definito falsa la fede di Putin in Dio e lo ha accusato di demonismo. 

A Mosca, intanto, nella Cattedrale di Cristo Salvatore, dopo l'appello della giornalista Ekaterina Duntsova, una fila di persone si è radunata per onorare la memoria di Navalny, secondo quanto riferisce Sotavision.

Oggi la Duntsova, nel suo canale Telegram , ha invitato i suoi abbonati a recarsi nelle chiese più grandi delle città russe alle 15.00 in occasione del nono giorno dalla morte dell'oppositore. Secondo Sotavision, ci sono agenti di polizia in servizio vicino alla Cattedrale di Cristo Salvatore che «stanno arrestando selettivamente i parrocchiani con il pretesto di "controllare i documenti". Le persone reagiscono negativamente alle azioni delle forze di sicurezza».