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La commissione elettorale regionale del Kherson, in Ucraina, riferisce che i soldati ucraini hanno attaccato seggi elettorali a Kakhovka e Brilevka, nelle aree occupate in cui si sta votando nell’ambito delle elezioni presidenziali russe iniziate oggi. «A Kakhovka non ci sono state vittime. Ci sono feriti a Brilyovka, che stanno ricevendo assistenza. Grazie alle azioni coordinate dei funzionari elettorali dei distretti, gli elettori sono stati evacuati dagli edifici», ha riferito la Commissione secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.
Nella città ucraina di Skadovsk, nella parte della regione di Kherson attualmente controllata dalla Russia, un ordigno è esploso in un bidone della spazzatura davanti a un seggio elettorale per le elezioni presidenziali russe. Lo ha riferito la Commissione elettorale regionale locale sul suo canale Telegram. «Non si registrano vittime o feriti». La commissione elettorale ha definito l’accaduto un sabotaggio.
La Polizia di San Pietroburgo ha fermato una ragazza che ha tentato di lanciare una bomba Molotov contro un seggio elettorale. Come ha detto il presidente del Comitato elettorale regionale di San Pietroburgo, Maksim Meiksin, l’incidente non ha provocato feriti. Secondo quanto hanno riferito all’agenzia di stampa «Tass» le forze dell’ordine, si tratta di una studentessa di 21 anni che, secondo i dati preliminari, avrebbe agito secondo le istruzioni che avrebbe ricevuto per telefono da un numero ucraino. La ragazza sarà interrogata dalla polizia.
Un’altra donna è stata arrestata per aver versato un inchiostro verde nell’urna nel tentativo di intralciare il voto. Lo riporta l’emittente Cctv, che trasmette le immagini della giovane che, dopo aver inserito la scheda elettorale nell’urna trasparente, versa al suo interno un liquido verde. Nel filmato si vede l’intervento di un poliziotto che interviene per trattenerla. Gli investigatori russi hanno aperto un procedimento penale nei confronti della donna, riporta la Ria Novosti. È accusata di «intralcio dell’esercizio dei diritti elettorali o del lavoro dei comitati elettorali».