Erano esperti di escursioni subacquee ma non è stato sufficiente a salvargli la vita. Tre sub sono morti in seguito a un’immersione didattica a Palinuro. Si tratta di Mauro Cammardella, titolare dell’agenzia di immersioni “Mauro Sub”, un suo assistente istruttore, Mauro Tancredi, e del milanese Silvio Anzola. Sembrava una mattinata come le altre, ma qualcosa è andato storto. Erano usciti in dodici per l’escursione, durante la quale Anzola si sarebbe avventurato in una grotta, Cammardella e Tancredi lo avrebbero seguito: tutti e tre non sono più riemersi. L’allarme è scattato intorno alle 12.30: sul posto sono accorsi i vigili del fuoco con i sommozzatori e un elicottero, oltre al personale della capitaneria di porto. Sul molo anche il sindaco di Centola. Continuano le ricerche per individuare e recuperare i corpi. Anche il pm Vincenzo Palumbo si è imbarcato per partecipare al sopralluogo. Cammardella si definiva sul web «un profondo conoscitore dei fondali e delle grotte di Capo Palinuro, dove si immerge tutti i giorni dell’anno, anche nei periodi più freddi». Il diving club si trova all’interno del Villaggio degli Ulivi, da dove con una motobarca i sub vengono accompagnati al largo per le immersioni. La zona di Cala del Ribatto a Palinuro è «estremamente impervia per le sue mille cavità esplorabili da chi fa le immersioni», sottolinea Davide Gallo, esperto di sub e proprietario della scuola “Sub Salerno”, con sede anche a Marina di Camerota. All’origine della tragedia forse un errore umano: «Potrebbero essersi immersi troppo in profondità oppure, cosa che purtroppo è già accaduta in passato, potrebbe essere sorto un problema dovuto alla ricarica delle bombole». Capo Palinuro è tra i principali poli di interesse speleomarino in Europa e attira appassionati di diving tutto l’anno. Fu teatro di una tragica immersione già il 30 giugno 2012, quando quattro subacquei, tre italiani e un greco, morirono dopo essere rimasti intrappolati nella Grotta del Sangue, una delle 35 che puntellano l’area, che prende il nome dal colore rosso delle sue pareti. Le vittime furono tre uomini e una donna: Andrea Pedroni, 40enne di Roma, il 41enne Douglas Rizzola, Panaiois Telios, 21enne di Reggio Calabria, e la 36enne romana Susy Cavaccini. Sarebbe stato il fango sollevatosi all’interno della grotta a far perdere l’orientamento al gruppo: i quattro annegarono dopo aver disperatamente tentato di trovare una via di fuga e di risalita.