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Migranti dispersi in mare
L’ emblema dell’ennesima tragedia nel Mediterraneo è il corpicino di una neonata riemerso dal mare dopo il naufragio di due imbarcazioni al largo di Lampedusa. Tra le vittime accertate, almeno 26, ci sarebbero anche tre adolescenti, secondo un primo bilancio ufficiale destinato a crescere.
All’appello mancherebbero almeno altre 20 persone, secondo il racconto dei 60 superstiti, di cui quattro sono stati trasferiti al poliambulatorio dell’isola per accertamenti medici subito dopo l’approdo. In base ai primi riscontri clinici, le loro condizioni non destano preoccupazione. Mentre continuano le operazioni di recupero dei dispersi coordinate dalla Guardia Costiera.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dai migranti soccorsi, sarebbero poco meno di un centinaio i migranti partiti dalla Libia a bordo delle due imbarcazioni: dopo che una delle due ha cominciato a imbarcare acqua, sono saliti tutti sull’altra, che si sarebbe quindi ribaltata per il sovraccarico.
A quanto apprende l’agenzia Adnkronos da fonti qualificate, poco dopo le 11 è stato comunicato che il velivolo della Guardia di finanza aveva avvistato un’imbarcazione capovolta con cadaveri in acque internazionali, a circa 14 miglia nautiche da Lampedusa (Sar italia). A seguito dell’avvistamento, la Guardia Costiera è subito intervenuta per soccorrere i naufraghi. Nell’area di Lampedusa a quell’ora risultavano presenti assetti italiani oltre a navi di
Ong. In particolare, Astral (Gran Bretagna) si trovava a 13 miglia dal luogo del naufragio.
Filippo Ungaro, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per l’Italia, ha ricordato che sono 675 le vittime nel Mediterraneo centrale dall’ini zio dell’anno. Una tragedia che si ripete, e che anche questa volta ha sollevato polemiche. Con Sea Watch che esprime «rabbia e frustrazione» per «l’ennesimo naufragio»: «La nostra Au- rora e altre ong se indirizzate avrebbero potuto soccorrere le persone in pochi minuti», dice l’Ong.
Dopo le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - per il quale «questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno» - in serata è arrivato anche il messaggio della premier Giorgia Meloni. Per la quale la tragedia ci porta «a misurare l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi». «Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita – dice la presidente del Consiglio -, rinnoviamo pertanto l’impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell’unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori. Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema».
Per il deputato di Avs Angelo Bonelli, invece, «queste tragedie non sono fatalità: sono il risultato di scelte politiche precise». «Un fallimento vergognoso di questo governo anche sul suo storico cavallo di battaglia elettorale», afferma la senatrice siciliana M5S Dolores Bevilacqua. Mentre Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, esprime profondo dolore e invita ad «evitare strumentalizzazioni» politiche.