Un vasto incendio ha distrutto il più grande campo per migranti della Grecia, la struttura sovraffollata di Moria, sull'isola di Lesbo. I migranti, alcuni dei quali intossicati dall'esposizione al fumo, sono stati evacuati. Secondo i rapporti locali, i migranti che protestavano contro le regole imposte per il Coronavirus potrebbero aver appiccato il fuoco, anche se questo non è confermato. Moria ospita quasi 13.000 persone, nonostante sia stato costruito per sole 2.000 persone, ma da allora è stato sommerso da un enorme numero di rifugiati. Il vice governatore di Lesbo Aris Hatzikomninos ha detto alla radio locale che il campo è stato «completamente distrutto». Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis terrà una riunione di emergenza oggi. Il campo era stato messo in quarantena la scorsa settimana, dopo che un migrante è risultato positivo al Coronavirus. Ora ci sono 35 casi confermati. Secondo l'agenzia di stampa greca Ana, gli incendi sono scoppiati dopo che alcuni dei 35 migranti si sono rifiutati di trasferirsi in isolamento con le loro famiglie, anche se la vicenda non è confermata. Marco Sandrone, coordinatore del progetto Lesbo per Medecins Sans Frontieres (MSF), ha detto alla Bbc World Service che era difficile dire cosa avesse causato l'incendio, dato il numero di incendi e proteste che scoppiarono nel campo. «È una bomba a orologeria che alla fine è esplosa"» ha detto, aggiungendo che le persone sono state tenute in «condizioni disumane» nel sito per anni.   https://twitter.com/MSF_ITALIA/status/1303597816804249602   «Il fuoco ha divorato il campo di Moria quasi totalmente - ha scritto su Facebook l'attivista per i diritti umani e collaboratrice volontaria durante la fase di soccorso dei migranti Nawal Soufi -. Non riusciamo a fare la conta dei feriti o forse anche dei morti (speriamo in una smentita in mattinata). Le tende di tantissime persone con tutti i loro averi sono andate in fiamme. La sezione dei minori non accompagnati è andata in fiamme. Il carcere andato in fiamme con i detenuti dentro... Nelle prossime ore sapremo se qualcuno si è fatto male o se sono usciti tutti. Il vento è forte e le fiamme stanno aumentando. Molti uffici sono andati in fiamme totalmente. Vi supplichiamo di mandare una commissione di inchiesta, controllori internazionali o chiamateli come volete, per vigilare su cosa succederà da domani». Un portavoce del governo ha detto al canale televisivo di Stato Ert che i rapporti di incendio doloso sono sotto inchiesta e che lo stato di emergenza sarebbe stato dichiarato in tutta l'isola. La polizia ha impedito ai migranti in fuga dall'incendio di dirigersi verso la città portuale di Mytilene. «È una situazione molto difficile perché alcuni di coloro che sono fuori sono positivi», avrebbe detto il sindaco della città alla radio locale. «Il disastro a Moria è totale», ha detto all'agenzia di stampa Ana Manos Logothetis, segretario del ministero greco per la migrazione. L'Unione europea è pronta a finanziare il trasferimento e laccoglienza per 400 minori non accompagnati rimasti coinvolti dallincendio, ha annunciato il commissario europeo per le Politiche migratorie, Ylva Johansson. «I miei pensieri e la compassione vanno verso le persone di Lesbo ed in particolare verso i migranti e il personale che lavora a Moria. Sono in contatto con il ministero greco e con le autorità locali dopo lincendio esploso questa notte», ha dichiarato tramite Twitter Johansson. «Ho già concordato il finanziamento per limmediato trasferimento e laccoglienza sulla terraferma dei 400 minori non accompagnati rimanenti. La sicurezza e laccoglienza di tutte le persone a Moria è la priorità», ha dichiarato. Il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. «Ho assicurato che la Commissione europea è pronta ad assistere la Grecia direttamente a tutti i livelli in questi momenti difficili», ha dichiarato Schinas tramite Twitter.