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Sta calando l’Rt, l’indice di trasmissione del virus attualmente a 1,4, e sono in calo, per il quarto giorno di fila, gli accessi alle terapie intensive. Sono i primi effetti delle misure di contenimento adottate a livello nazionale e regionale dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid, ma la situazione, al di là di una «iniziale ma chiara» decelerazione della curva epidemica, resta ancora critica perché tutte le Regioni presentano «uno scenario di alto rischio quando invece l’obiettivo è portare il parametro Rt sotto quota 1». La gran parte dell’Italia è nello scenario 3, con alcune Regioni nello scenario 4, con un Rt superiore a 1.5. È quanto è emerso dalla conferenza stampa cui hanno preso parte il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, per analizzare i dati del monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sulla situazione epidemiologica. Ieri le terapia intensive erano cresciute di 60 unità, 89 il giorno prima, 110 tre giorni fa e 122 quattro giorni fa. «Cominciamo a vedere in maniera chiara e inequivocabile una decelerazione che deve essere motivante ad andare nella direzione di riuscire col contributo di tutti a far flettere la curva epidemica», hanno osservato Locatelli e Rezza. «Il quadro attuale fa ben sperare», hanno ammesso i tre esperti, ma poiché il sovraccarico ospedaliero costituisce una delle principali preoccupazioni, «servono almeno due settimane per vedere la fase di de-escalation dei casi». Non è mancata la domanda sul Natale e sulle modalità di festeggiamento in quei giorni. «Ovviamente l’auspicio è di arrivarci con l’Rt più basso possibile - è stata la risposta - ma non possiamo poi pensare di fare eccezioni in quel periodo dando luogo ai festeggiamenti cui eravamo abituati nel periodo pre-Covid. Andranno tenute presenti tutte le misure per non vanificare gli sforzi che stiamo facendo e faremo fino al periodo natalizio». Dai dati a disposizione risulta che «non siamo ai livelli di marzo ma l’età mediana di chi ha contratto il virus sta crescendo. In questa fase il numero di persone anziane che contraggono l’infezione è evidentemente cresciuto». In vista del vaccino contro il Covid, infine, c’è un gruppo coordinato dalla direzione della prevenzione sanitaria che ha approntato una bozza di piano che si sta perfezionando. «Per quanto riguarda la locazione di priorità, l’identificazione di target vaccinali, i siti, chi vaccina e dove - ha spiegato Rezza, che coordina il lavoro - c’è un gruppo che ha approntato una bozza di piano, sulla quale c’è una riflessione insieme alle Regioni e si sta quindi perfezionando. Nei prossimi giorni comunque di sicuro il ministro ne darà conoscenza». Il commissario straordinario Arcuri si occuperà dell’organizzazione e della logistica, particolarmente complessa per il vaccino Pfizer che necessita di una conservazione a -80 gradi.