PHOTO
Una nave commerciale è stata attaccata con due missili nei pressi della città di Mocha (Yemen), nel Mar Rosso. L'attacco, avvenuto a 40 miglia nautiche (circa 74 chilometri) a sud di Mocha, non ha causato vittime tra l'equipaggio, come pubblicato dall'organizzazione britannica United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) su X.
L'agenzia britannica ha invitato tutte le navi a navigare con cautela nella zona e ha chiesto di notificare qualsiasi attività "sospetta". Finora né gli Houthi né il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno commentato l'accaduto.
Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, che dal 2015 controllano la capitale yemenita Sana'a e altre aree nel nord e nell'ovest del paese, hanno lanciato diversi attacchi contro navi collegate con Israele nel contesto dell'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza, avviata dopo gli attacchi compiuti il 7 ottobre dal Movimento di Resistenza Islamica (Hamas).
Attacco Houthi, parla Crosetto
«Ufficialmente gli Houthi lottano per la causa di Hamas ma la portata del conflitto è più vasta. Rischiamo un forte impatto economico stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati. Tutto questo un effetto negativo principalmente per l'Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale. Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciale del traffico commerciale globale. I cinesi stanno già contattando le aziende anche italiane per promuovere le loro compagnie marittime quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi. È la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo". Così, in una intervista a La Verità, il Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Secondo il Ministro Crosetto l'Italia è esposta «perché - spiega - se le navi sono costrette a circumnavigare l'Africa, potrebbero imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio per esempio di Rotterdam le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più».
L'Italia guiderà la missione navale UE: «Ci sarà un minimo di tre unità navali europee supporto di intelligence e logistico e valutiamo la possibilità di offrire assetti aerei con capacità di sorveglianza», aggiunge. Una missione solo difensiva, sottolinea il Ministro, «perché l'Italia non può attaccare un territorio sovrano se non è aggredita, se non ci chiede aiuto uno Stato amico sovrano invaso o attaccato, o se manca una risoluzione internazionale di condanna che permette un attacco. Ovviamente, se le navi verranno attaccate, le forze italiane si difenderanno».