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An Israeli soldier takes up position on the border with the Gaza Strip in southern Israel, Monday, Jan. 29, 2024. (AP Photo/Tsafrir Abayov)
La delegazione israeliana che avrebbe dovuto partecipare ai colloqui al Cairo non ha raggiunto l’Egitto, dove avrebbe dovuto trattare la tregua con Hamas in cambio del rilascio degli ostaggi.
Non l’ha fatto perché, secondo la radio pubblica israeliana Kan, Israele insiste ancora per conoscere i nomi degli ostaggi che dovrebbero essere liberati in questa fase e anche per verificare il numero di detenuti palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio.
Al Cairo è arrivata invece la delegazione italiana, tra cui diversi politici, che raggiungerò pi il calcio di Rafah. «Oggi al Cairo abbiamo incontrato le organizzazioni umanitarie che operano a Gaza. La prima tappa della nostra missione che domani ci porterà al valico di Rafah con l'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi). La situazione va oltre ogni immaginazione – scrive su Fb il deputato Pd Andrea Orlando – Più di metà degli edifici è stato distrutto, i bombardamenti impediscono la distribuzione di aiuti e l’installazione di apparecchiature mediche. Ci sono persone che non mangiano ormai da decine di giorni, alcune si alimentano con il mangime per gli animali. Il sistema sanitario, già deficitario, non esiste più, malati e feriti non possono essere più curati. Il personale non è più in grado di raggiungere i pochi centri ancora funzionanti. Per esempio non funziona più l’unica struttura in grado di fare la radioterapia».
Fa discutere intanto l’arrivo a Washington del ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, negli Stati Uniti per una visita molto criticata e senza l'autorizzazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Nel corso del suo soggiorno, il capo del Partito di Unità Nazionale israeliano incontrerà il vicepresidente americano Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan.
La visita fa percepire ancora di più la distanza tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo stesso Netanyahu, con il rapporto tra i due ormai ai minimi termini.
E mentre le Brigate al-Quds affermano attraverso il loro canale Telegram di aver preso di mira veicoli dell'esercito israeliano con colpi di mortaio nel sud di Gaza City, l'Iran ha affermato di aver giustiziato un «agente del Mossad» che aveva pianificato di provocare un'esplosione in un sito collegato al ministero della Difesa iraniano a Esfahan l'anno scorso.