Si è appena conclusa la missione di Emergenza Sorrisi in Benin, dove l’equipe di medici ed infermieri guidata dai chirurghi plastici Mario Altacera, Ernesto Marziano e Tommaso Anniboletti è riuscita a cambiare per sempre il futuro di 76 bambini.
Presso l’Ospedale di Abomey Calavi, nella provincia di Cotonou, la città più popolosa del Benin, la squadra di Emergenza Sorrisi ha eseguito 100 screening riuscendo così ad isolare i casi più gravi e programmare al meglio la scaletta operatoria.
Ed è così che è stata operata Justine una bambina di un anno e mezzo che appena arrivata in ospedale pesava solo 4 kg. Nascere con una malformazione del volto comporta pesanti conseguenze anche sulle più semplici azioni come ad esempio alimentarsi, parlare e respirare. L’operazione di Justine ha avuto un esito positivo ed ora riuscirà a nutrirsi proprio come tutti gli altri bambini crescendo sana e forte.
Tra i tanti piccolini operati in questa missione chirurgica c’è anche Loko un bambino di soli 3 mesi affetto da labiopalatoschisi. “Questa è una storia che porterò sempre nel cuore”, racconta Lorenzo Trentini, assistente logista di Emergenza Sorrisi. “Loko e la sua famiglia sono arrivati in ospedale proprio l’ultimo giorno disponibile per quel tipo di operazione chirurgica dopo aver scoperto della presenza di Emergenza Sorrisi grazie ai media che rappresentano un vero e proprio megafono informativo per far conoscere alla popolazione dove operiamo.

Dopo oltre 3 ore di viaggio, la famiglia del piccolo è arrivata in ospedale, e nonostante il calendario fosse già definito, siamo riusciti ad effettuare l’operazione nel tardo pomeriggio, proprio perché curare Loko era diventata una priorità assoluta per tutta l’equipe. I medici e gli anestesisti hanno svolto un lavoro incredibile, viste anche le grandi difficoltà con un bambino così piccolo. “Ora Loko sta bene, vedere il suo sorriso e la felicità negli occhi dei suoi genitori ci ha riempito gioia.
Il gruppo è stato sempre molto unito, abbiamo lavorato a testa bassa raggiungendo dei risultati molto importanti. Le persone con cui lavori fianco a fianco non sono solo compagni, diventano amici fraterni, con cui condividi momenti unici, perché tutti hanno lo stesso obiettivo: aiutare e curare questi bambini per potergli donare un futuro diverso, migliore”, conclude il giovane ed entusiasta logista di Emergenza Sorrisi.
Storie di vita quotidiana in missione che ogni giorno ispirano i medici e gli infermieri volontari a lavorare senza sosta per regalare anche un solo sorriso in più. “Si parte come volontario con la valigia piena di voglia di aiutare chi è nel bisogno”, racconta Christian Coppolino, infermiere volontario che ha già molte missioni al suo attivo, “perché la gioia di vedere questi piccoli pazienti rinascere è un carburante d’eccezione e vedere i genitori felici ripaga di ogni fatica!”.
Da oltre 13 anni Emergenza Sorrisi è presente in Benin e lavora a stretto contatto con l’Ospedale Abomey Calavi, che è diventato un punto di riferimento per la chirurgia legata alle malformazioni del volto in tutto il Paese, anche grazie alla presenza di Eustache Akoto, che coordina in loco per conto della ONG italiana l’attività di formazione dei medici locali e le campagne di sensibilizzazione e comunicazione legate alle patologie del volto.

“Il dott. Akoto è un importante punto di riferimento per noi in Benin, un Paese nel quale le nostre azioni sono sempre più incisive anche grazie alla costante formazione in sala operatoria di tanti medici locali, che possono continuare in autonomia a curare le patologie invalidanti del volto, purtroppo molto diffuse in Paesi dove anche le donne in gravidanza non riescono a nutrirsi correttamente”, spiega il dott. Fabio Massimo Abenavoli, Chirurgo plastico e Maxillo-facciale, Presidente e fondatore di Emergenza Sorrisi.
La missione è parte di una più vasta di campagna di informazione e prevenzione realizzata grazie al prezioso contributo della Conferenza Episcopale Italiana, che da anni è al fianco di Emergenza Sorrisi in Benin. La missione è stata realizzata in collaborazione con il Ministero della Sanità del Benin e grazie al generoso supporto di Flying Angels Foundation, che ha finanziato parte dei biglietti aerei del team sanitario.