È lutto nazionale. Su tutti gli edifici pubblici italiani le bandiere saranno esposte a mezz'asta, per disposizione di Palazzo Chigi. Oggi è il giorno dei funerali delle vittime marchigiane del terremoto. Alle 11,30, nel Palazzetto dello sport di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D'Ercole celebrerà una messa a cui parteciperanno anche Sergio Mattarella e Matteo Renzi. Rinunceranno ai funerali solenni, però, quasi tutti i familiari delle vittime provenienti da Roma, che hanno scelto di riportare a casa i loro cari, optando per un rito privato. «Sarebbe stato un segnale bruttissimo se lo Stato non avesse deciso di fare un funerale collettivo e solenne per le vittime del terremoto» ha detto Laura Boldrini, che oggi parteciperà ai funerali. «Le famiglie stavano già per portare via le salme, invece non sarà così», ha spiegato la presidente della Camera, che poi, a margine di una riunione con i parlamentari marchigiani di tutti i partiti, ha aggiunto: «La gente ha paura di essere abbandonata: il retropensiero è il terremoto dell'Aquila. Non dobbiamo creare nuovi insediamenti. Ai terremotati dobbiamo dare risposte concrete». Bisognerà attendere il 30 agosto, invece, per l'ultimo saluto a chi è rimasto sotto le macerie dell'Appennino laziale, ma «sarà una celebrazione senza le salme, in cui condivideremo o il dolore delle famiglie», ha fatto sapere il vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Del resto, ad Amatrice, il comune più colpito dal sisma, si scava ancora tra alla ricerca degli ultimi dispersi tra le rovine dell'Hotel Roma. Le operazioni dei vigili del fuoco sono rese ancora più complesse dalle continue scosse che provocano nuovi crolli. Come quella registrata dai sismografi ieri mattina alle 6,28, di magnitudo 4.8, che ha reso inagibile una delle vie d'accesso più importanti della città: il ponte "Tre Occhi" da cui in questi giorni sono transitati tutti i mezzi di soccorso.Inizia la fase dueIntanto, dopo il vertice di ieri tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, è stato disposto lo stop all'invio di aiuti nei Comuni di Accumoli e Amatrice. Bisogna evitare di accatastare inutilmente generi alimentari non di prima necessità. «Siamo usciti egregiamente dalla fase dell'emergenza, ora tutte le forze dovranno essere concentrare soprattutto sul coordinamento degli interventi che saranno necessari in futuro», ha dichiarato Zingaretti. Servono aiuti economici, da inviare solo attraverso i canali ufficiali, si raccomandano le autorità.Dopo la fase del primo soccorso, che per il ministro Alfano è stato un «miracolo laico», si inizia a ragionare sul futuro delle comunità coinvolte e sulla ricostruzione: «Ho chiesto che si segua il modello Valnerina e Friuli Venezia Giulia, cioè ricostruendo il centro storico, con tutto quello che c'era», ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Nel frattempo, «stiamo individuando le aree, piccoli borghi, dove verranno installate case in legno, idonee a questo territorio: non voglio un quartiere ghetto, ogni comunità dovrà restare nel proprio territorio, perché dobbiamo mantenere e salvaguardare il senso di appartenenza». Nella memoria dei terremotati ci sono le immagini de L'Aquila e delle new town, costruite sradicando intere comunità dal loro territorio. Un'esperienza che i sopravvissuti al nuovo sisma vorrebbero evitare. E, stando alle dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera, la pensa allo stesso modo anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. «Ogni terremoto ha la sua storia, non voglio giudicare le scelte fatte nel 2009 all'Aquila», ha spiegato, «però stavolta a decidere saranno i sindaci. E credo che tutti preferiranno ricostruire il proprio paese lì dov'era, non di abbandonare quello vecchio per farne uno nuovo da un'altra parte». Il Comune laziale più colpito si costituirà parte civile nel caso in cui emergessero responsabilità sul crollo della scuola del paese, venuta giù nonostante fosse stata ristrutturata nel 2012 con parametri antisismici. «Se è stato fregato qualcuno è stato fregato il comune di Amatrice. Abbiamo notificato oggi ai carabinieri la costituzione di parte civile e tutta la documentazione è agli atti», ha fatto sapere il sindaco Pirozzi, prima di aggiungere: «Non escludo che mi sia notificato avviso di garanzia, è un atto dovuto».La polemicaPer accertare eventuali responsabilità ci sarà tempo. Ma mentre ancora si scava tra le case distrutto, scoppia una polemica tra il presidente della Commissione vigilanza Rai, Roberto Fico (M5s) e Bruno Vespa. A generare la scintilla sono state le parole pronunciate dal giornalista a Porta a Porta: «La ricostruzione sarebbe una bella botta per la ripresa dell'economia». Per l'esponente grillino, il conduttore «ancora una volta si dimostra non adatto al servizio pubblico. Questa volta occorre una risposta chiara e definitiva, bisogna andare fino in fondo. Affermare che il terremoto produce economia è a dir poco criminale», dice Fico che annuncia una nuova interrogazione parlamentare su Bruno Vespa.