LA NORMA SARÀ APPROVATA IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE ONU

L’Unione Europea si doterà di una legislazione che permetterà di imporre alcuni tipi di sanzioni a chi si è macchiato di violazioni dei diritti umani. La novità è trapelata dalle stanze del Parlamento europeo giovedì scorso, anche se la norma sarà approvata definitivamente, dai ministri degli esteri dei paesi membri, il prossimo 7 dicembre o più probabilmente il 10 e cioè in occasione del 77esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. Con questa iniziativa la Ue potrà dunque perseguire coloro che sono coinvolti in crimini che vanno dal genocidio e la tortura ad arresti o detenzioni arbitrarie.

Le sanzioni vanno dal congelamento dei beni fino a restrizioni sulle possibilità di viaggio. L'atto legale, come riportano fonti raccolte dal Guardian a Bruxelles, «stabilisce un quadro per misure restrittive mirate per affrontare gravi violazioni dei diritti umani e abusi in tutto il mondo». Fino ad ora, infatti l’Unione non aveva il diritto di imporre divieti di viaggio a individui, in quanto la competenza spettava ai governi nazionali e gli altri suoi poteri sanzionatori erano geograficamente mirati. La nuova procedura giuridica europea ricalca la legislazione Usa che fa riferimento al nome di Serghei Magnitsky, un avvocato di Mosca e un revisore fiscale che aveva indagato su un caso di corruzione in cui un gruppo di funzionari del ministero degli interni russo aveva rilevato fraudolentemente tre società appartenenti a Hermitage Capital, una società di gestione patrimoniale.

L’avvocato morì in carcere a soli 37 anni, nel 2009, a quanto sembra vittima di angherie, violenze fisiche e psicologiche. Fu il presidente Obama nel 2012 a volere una legge che potesse colpire i funzionari coinvolti nel caso. Il quadro normativo della Ue però non si chiamerà nella stessa maniera della legge Usa, questo a seguito delle pressioni del governo olandese, probabilmente preoccupato della reazione di Vladimir Putin che all’epoca per ritorsione aveva vietato l'adozione di bambini russi da parte degli americani. Ma l’accelerazione voluta dalla Ue è anche la conseguenza di iniziative singole che andavano tutte nella stessa direzione, a partire dai membri del Consiglio nordico ( Danimarca, Finlandia, Islanda, Svezia, Norvegia, Isole Fær Øer, Groenlandia e Aland) pronti ad adottare un proprio atto legislativo anche se Bruxelles non fosse stata d'accordo. Anche il ministro degli esteri britannico, Dominic Raab, nel luglio scorso, ha annunciato sanzioni contro 49 organizzazioni e individui, tra cui 25 russi che vanno da funzionari governativi a medici carcerari e il massimo procuratore di Mosca, Alexander Bastrykin, uno stretto alleato di Putin.

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