Cosa potrebbe succedere se la polmonite di Hillary peggiorasse?La storia rischia di mettersi ancora di traverso, impedendo alla ex First Lady il coronamento del suo personale sogno politico, e questa volta non sarebbe un concorrente a metterla all'angolo, ma lei stessa. Se davvero questo attacco di polmonite - minimizzata dai medici ma che già ha mandato in fibrillazione i big democratici - dovesse impedire a Clinton di proseguire la corsa verso il numero 1600 di Pennsylvania Avenue, si aprirebbe una partita complessa per il partito dell'asinello.Cambiare il candidato in corsa, infatti, è un'eventualità prevista dallo statuto democratico ma che mai è avvenuta, in 229 anni di presidenziali americane. Nel caso in cui Clinton diventasse la prima candidata a doversi ritirare dalla corsa a meno di due mesi dalle elezioni di novembre, i dem dovrebbero convocare una riunione di emergenza del Comitato nazionale per la scelta di un nuovo candidato. L'organo, presieduto dalla "political strategist" Donna Brazile, è composto dai presidenti e dai vicepresidenti di ciascun comitato statale democratico, più altri duecento membri tra gli eletti dai democratici nei cinquanta Stati. La scelta sul nuovo candidato, fatta a maggioranza tra i presenti, non è in alcun modo condizionata: i grandi saggi possono scegliere chiunque, purchè abbia i requisiti di candidabilità alla carica. Nessun vincolo legato ai candidati alle primarie, nessun veto possibile. Un solo obiettivo: individuare un candidato capace di saltare sul cavallo in corsa e tener testa a Trump, in una campagna ormai al rush finale.Joe Biden Vicepresidente uscente, il suo è un nome sicuro e istituzionale. Ha dalla sua il fatto di essere un volto già noto agli elettori, è un politico di esperienza e preparato sui temi della campagna, dunque in grado di affrontare Donald Trump nella raffica di dibattiti pubblici in programma. Contro di lui gioca soprattutto l'età: giurerebbe a 74 anni, contro i 70 del Tycoon.John Kerry L'attuale Segretario di Stato (ha preso il posto di Hillary Clinton nel 2013) è un nome istituzionale quanto quello di Biden, apprezzato e rispettato sia dai democratici che dai repubblicani, e proprio questo potrebbe essere un elemento chiave, in un'elezione con un candidato "estremo" come Trump. Nel caso della sua nomination, potrebbe vendicare la sconfitta del 2004, contro George W. Bush. Anche nel suo caso, a giocare contro di lui sarebbe l'età: verrebbe eletto a 73 anni.Elizabeth Warren La senatrice del Massachusetts, di cui si era fino all'ultimo vociferata la discesa in campo alle primarie, sarebbe la candidata ideale per convincere definitivamente gli elettori democratici orfani di Bernie Sanders. In quanto donna, le direttrici della campagna di Clinton (che ha puntato sul voto femminile) potrebbero non venire stravolte. Inoltre, la sua indole più esuberante rispetto a quella di Hillary le permetterebbe di accendere la competizione. Proprio l'energicità con cui sostiene le proprie tesi potrebbe, però, rivelarsi anche il suo tallone d'Achille. Warren potrebbe essere troppo progressista per una parte dell'elettorato democratico, rischiando di perdere una parte dei votanti uomini e delle donne più conservatrici. Inoltre rischierebbe di finire nel fuoco nemico di Trump, che potrebbe puntare a ridicolizzarla per le sue posizioni più radicali, soprattutto in economia.Bernie SandersIl suo è forse il nome che più piace all'elettorato, forte di una campagna sopra le aspettative e di un ottimo risultato alle primarie democratiche. Inoltre, gode di un buon sostegno all'interno del partito. Contro di lui giocano le sue posizioni considerate troppo progressiste e soprattutto la sua scarsa dimestichezza con la politica estera. Se è abile nel destreggiarsi sui temi di economia interna, infatti, viene considerato poco preparato in materia di scacchiere internazionale. Secondo alcuni, poi, il fatto che Sanders abbia fatto votare per acclamazione Hillary dai suoi delegati alla Convention di luglio, lo renderebbe un sostituto poco credibile. Infine, anche per lui il problema dell'età: verrebbe eletto a 75 anni.Tolto dai giochi Barack Obama, che ha esaurito i due mandati consentiti dalla Costituzione, alcuni analisti in vena di fantapolitica hanno tirato in ballo il nome dell'attuale First Lady, Michelle Obama. Proprio la sua notoria ritrosia per la politica ha fatto breccia nel cuore dell'elettorato democratico, che la ha molto applaudita alla Convention di luglio, quando ha deciso eccezionalmente di intervenire con un accorato intervento di endorsement per Hillary. Un'ipotesi suggestiva, vista soprattutto la sua popolarità stellare, ma poco plausibile: Michelle non ha mai fatto mistero di non amare la vita politica, avendo sempre ristretto al minimo la sua partecipazione agli eventi pubblici. Inoltre, è di queste ore proprio l'annuncio della sua discesa in campo in favore di Clinton, con la prima uscita pubblica già fissata per il 16 settembre in Virginia.