Il valico di Rafah tra l'Egitto e il sud della Striscia di Gaza è stato chiuso sul lato palestinese «per la presenza dei carri armati israeliani». Lo ha reso noto un portavoce dell'autorità del valico all'emittente al-Arabiya. Di conseguenza è stato interrotto l'arrivo di aiuti umanitari destinato alla popolazione dell'enclave palestinese. 

Uccise 20 miliziani

Le Forze di difesa israeliane hanno confermato che la 401ma Brigata corazzata ha preso il controllo questa mattina del valico di Rafah dal lato di Gaza. Il varco con l'Egitto adesso non è più collegato alla strada Salah a-Din road, nella parte orientale della città, che nella notte è stata conquistata dalla Brigata Givati. E nell'operazione, hanno riferito le Idf, sono stati uccisi 20 miliziani, mentre sono stati localizzati tre "importanti" tunnel. Inoltre è stata colpita e distrutta un'auto carica di esplosivo lanciata contro un carro armato israeliano. Nessun militare è finora rimasto ferito nell'azione.

Rafah, l’allarme dell’Onu

«Un'invasione di terra a Rafah sarebbe intollerabile per le sue devastanti conseguenze umanitarie e per il suo impatto destabilizzante nella regione». Lo ha ribadito il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo incontro al Palazzo di Vetro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rilanciando un appello «molto forte al governo israeliano ed alla leadership di Hamas perché compiano un passo in più per concretizzare un accordo che è assolutamente vitale. È un'opportunità che non può essere persa».