Massimo Cacciari non ha mai fatto mistero della sua antipatia nei confronti del presidente del Consiglio. Ma voterà Sì al referendum di dicembre. Perché se Renzi perdesse «si aprirebbe una fibrillazione pericolosissima in questo Paese», dice convinto.Professore, sembra che lo scontro sul referendum sia tutto all'interno del Pd. Ma si vota per cambiare la Costituzione o per decidere il futuro del partito?La questione è tutta politica, il merito di questa riforma, di altre possibili o auspicabili, è passato in second'ordine. Ormai si tratta di una cosa che riguarda l'attuale governo e il suo futuro. È ipocrisia pura pensare che il dibattito verta ancora sulla riforma.Cuperlo parteciperà alla manifestazione per il Sì a patto che la sua scelta non venga utilizzata per spaccare il partito. È stupito da questo ripensamento?No, perché conosco Cuperlo. Lui ritiene giustamente che l'opposizione interna al Pd sia priva di ogni prospettiva perché non puoi pensare di contrapporti a Renzi con D'Alema e Bersani, per tanti motivi che dovrebbero essere di solare evidenza. Cuperlo ha quindi capito che quella era una prospettiva perdente. Ma ritengo che sia altrettanto perdente la sua. Nel senso che non è possibile immaginare di condizionare il segretario del partito nel modo in cui prova a farlo lui. E quando Renzi vincerà il referendum non farà prigionieri, neanche Cuperlo, a meno che non si venda. E conoscendo Cuperlo non mi pare il tipo. Ma è ridicolo e patetico pensare che si possa cambiare la linea di questo partito. Perché Renzi con la storia di Cuperlo non ha niente a che fare.Crede che la minoranza dem sia ancora condizionata da D'Alema?Certo, è evidente. Perché fino a poco tempo fa, fino a che non si sono suicidati, hanno gestito insieme la maggioranza della "ditta", per esprimermi nel modo nefasto in cui si esprime Bersani.Quella di D'Alema è acredine personale nei confronti del presidente del consiglio o una differente visione politica?Non solo acredine. Certo è che se gli avessero dato il posto di Federica Mogherini oggi non farebbe nessun casino. Ma queste sono debolezze umane che contano poco. La realtà è che dentro il Pd non c'è alcuna omogeneità culturale, politica, strategica. I gruppi ex Pci ed ex democristiani non c'entrano nulla con Renzi. Lui è un'altra cosa rispetto alle storie che erano confluite nel Partito democratico.Meglio dividere i percorsi?Lo dico da anni: il tentativo Pd è fallito grazie ai D'Alema, ai Bersani, alle Bindi, ai Prodi.Che responsabilità hanno avuto?Sarebbe un discorso troppo lungo e non ho voglia di scrivere libri di storia.Torniamo al presente allora. Che ruolo giocherà Silvio Berlusconi nella battaglia referendaria?Lo si capisce perfettamente, non giocherà nessun ruolo, è semplice. I resti di Forza Italia cercheranno di trovare un qualche accordo con la Lega e Fratelli d'Italia per salvarsi. Sempre che vinca il No. Altrimenti si sfasceranno definitivamente e ognuno andrà per conto suo.Al di là delle posizioni ufficiali, l'ex premier farà il tifo per il Sì o per il No?C'è bisogno di chiederlo? Quando sua figlia, Confalonieri e Verdini dichiarano apertamente che voteranno Sì cosa pensiamo che convenga a Berlusconi? Lui sa perfettamente che per lui è finita, l'unico obiettivo rimasto è salvare l'azienda. Venticinque anni fa l'ha salvata scendendo direttamente in politica e questa volta la salva se si salva Renzi.Nelle ultime settimane il presidente del Consiglio ha ingaggiato un braccio di ferro con Bruxelles sulla manovra finanziaria. La lotta all'austerità fa parte della campagna elettorale?L'Europa si sta sfasciando e non per uno 0,1 per cento nel rapporto deficit-Pil, su cui si metteranno d'accordo. I problemi tra Renzi e Bruxelles sono uno dei tanti sintomi che da anni stanno producendo la distruzione dell'unità europea.In caso di vittoria del No scapperebbero gli investitori dall'Italia come ha sostenuto qualcuno?No, ma certamente si aprirebbe una fibrillazione pericolosissima in questo Paese. Se Renzi perde il referendum gli sarà impossibile restare in sella. E nessuno sa che tipo di scenario potrebbe venir fuori da questa situazione. Ed è il motivo per il quale il sottoscritto, che crede di avere a che fare con Renzi come con la Mongolia esterna, voterà Sì.È la stessa preoccupazione che ha spinto Obama a fare un endorsement pesante nei confronti di Renzi?Anche Obama è impegnato in una difficile campagna elettorale negli Usa e prova a dare una coloritura tra virgolette di sinistra alla sua azione. Nel mondo americano, la posizione del leader del Pd al governo è una posizione socialdemocratica. Quindi serve alla campagna elettorale e magari si staranno anche simpatici.