"Le autorità italiane sapevano da mesi che Fca, nell'opinione dei nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali". Lo dice in una intervista alla Bild on Sonntag riportata da Bloomeberg il ministro dei trasporti tedesco Alexander Dobrindt, riferendosi all'ipotesi di un uso di software irregolari per i test sulle emissioni, oggetto da mesi di una “battaglia” tra Roma e Berlino. Dobrindt sottolinea che Fca si è "rifiutata di chiarire" e che la commissione Ue "deve conseguentemente garantire il richiamo" di alcuni modelli.

Già venerdì il governo italiano, per voce del viceministro Riccardo Nencini, aveva definito "incomprensibile" l'insistenza del governo tedesco viste "le risposte già ottenute dal Mit". Dal canto suo la Commissione, attraverso un portavoce, sempre venerdì aveva fatto sapere che si stava "esaurendo il tempo" per le autorità italiane per dare le spiegazioni richieste dalla Commissione europea sulla contestazione dell'omologazione di un modello della Fiat sollevate a settembre scorso dal ministro tedesco dei trasporti, ricordando però che "i poteri della Commissione sono limitati" perché può agire se uno Stato membro non rispetta le regole europee ma non "direttamente contro un produttore di auto. "Sono gli stati membri ad essere responsabili della certificazione delle auto" per la loro immissione nel mercato europeo e "in questo contesto - aveva aggiunto la portavoce della Commissione - la Germania ha sollevato serie preoccupazioni sulla compatibilità di un modello Fiat con la legislazione europea sulle emissioni auto. Cosa che le autorità italiane contestano. La Germania ha chiesto di intervenire in quello che definiamo un processo di mediazione, che è uno sforzo per trovare un accordo comune. Abbiamo ripetutamente chiesto alle autorità italiane di presentare spiegazioni convincenti e stiamo esaurendo il tempo, perché vogliamo concludere molto presto il negoziato sulla compatibilità della Fiat con la legge Ue".

"Nessuna sudditanza alle case automobilistiche", "la trasparenza è sempre stata la nostra regola. Sulle emissioni siamo severi, trasparenti. E, soprattutto, riteniamo che vadano non solo controllate a valle ma anche tagliate a monte", afferma intanto al Corriere della Sera, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. "Sulla riduzione dell'inquinamento abbiamo fatto scelte radicali. È il caso degli incentivi per spostare il traffico merci dai camion verso il mare e i treni. Contiamo di togliere dalle strade 800 mila tir l'anno. È il marebonus. Che si finanzia, in accordo con gli autotrasportatori, tagliando gli incentivi ai camion più inquinanti, da euro 0 a euro 2". Sulla sfida Ue-Stati Uniti, Delrio osserva: "Sul diesel c'è una tensione molto forte fra Stati Uniti ed Europa. E questo perché, storicamente, il diesel è una tecnologia europea".