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Fa quasi tenerezza Andrea Giambruno, piantato via social network da una compagna troppo più potente e brillante di lui per restare immobile davanti al suo continuo sfregarsi il pacco in tv. Un gesto istintivo, da bar sport, una sorta di reminder esistenziale per ricordarsi che lui, nonostante tutto, resta l’uomo di casa, che ha un membro da cui discende l’autorità.
Fa tenerezza, appunto, Giambruno con quel suo quotidiano spararla grossa, un urlo disperato d’attenzione nel momento in cui la madre di sua figlia resta perennemente sotto i riflettori puntati, come è normale che sia, su Palazzo Chigi. E così, il povero Andrea prova a un po’ a impallare la camera, a passarci davanti facendo “ciao” con la mano nella speranza che qualcuno lo veda e magari gli dica pure “bravo”. Non passa giorno senza che Giambruno provi a affermare la sua virilità italica ferita da una donna, una femmina, un po’ troppo comandina per i suoi gusti. L’ormai ex compagno (ci perdoni il termine) di Meloni sa che il ruolo di first gentelman impone almeno un minimo continenza, di compostezza, ma è proprio quel recinto che non sopporta.
Perché le gaffe non sono solo quelle del “porcello” fuori onda che prova a mettere in imbarazzo e soggezione le colleghe (col paradosso di brillare di potere riflesso). No, Giambruno da il meglio di sé in diretta. Senza freni. Quando parla di donne («che se si ubriacano e perdono i sensi il lupo lo trovano»), di cambiamento climatico (a luglio fa «caldo non è poi una grande notizia»), di migranti («transumanza»), di relazioni internazionali («i tedeschi farebbero bene a restar a casa loro»).
Alla fine, dopo tutto questo sbracciarsi, Giambruno oggi aprirà finalmente tutti i giornali d’Italia. È riuscito nell’impresa. Ma da domani si tornerà a parlare solo della premier.