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Sua Santità FrancescoCasa Santa Marta00120 Citta del VaticanoVorremmo suicidarci, ma da cristiani sappiamo che se lo facessimo sarebbe un peccato. La vita che Dio ci ha donato non la possiamo disdegnare a tal punto.Il punto però è "che prospettive umane e dignitose della "Vita donata" abbiamo noi ergastoli ostativi?Siamo padri, nonni, figli... abbiamo perso tutto! Ventiquattro anni di carcere consecutivo distruggono ogni figlio dell'Uomo.Siamo arrivati all'amara conclusione che solo la morte potrà salvarci. Dio ci perdonerà. Se abbiamo sbagliato stiamo pagando. La vendetta non è del giusto, ma del malvagio, di chi non ha timore a trattare i suoi simili come bestie, carne da macello. Invece, siamo uomini che hanno peccato e che peccano, ma che hanno bisogno di qualcuno che dia la loro Speranza. Sì Padre! La speranza cristiana: quella virtù che assieme alla Fede e alla Carità è trina rappresentanza del Nostro Dio.Ci aiuti!Faccia sentire la sua Voce su questo tema così importante: quello del "fine pena mai": una pena di morte in bianco.Una pena detentiva che non ha una fine, non ha nemmeno un fine. L'unico fine può essere la violenza dello Stato contro l'individuo.Pochi giorni fa abbiamo sentito la Sua voce levarsi per mettere in pari questioni: "violenza islamica" "violenza cattolica". A queste due violenze andrebbe aggiunta la "violenza di Stato". Questa violenza perpetrata impunemente contro l'individuo persona ha un nome: ergastolo ostativo. È una violenza cieca, poiché minaccia e fa non contro tutti i detenuti nelle carceri italiane, ma solamente contro coloro che stanno scontando il cosiddetto ergastolo ostativo.La Costituzione italiana all'art. 27 recita che "le pene devono tendere alla rieducazione", con ciò il fine "pena mai" assume un carattere incostituzionale oltre che disumano e cristianamente inaccettabile: Dio ha perdonato e quando ha inflitto il castigo questo è stato sempre circostanziato e temporaneo.Lei Santità ha anche abolito la pena dell'ergastolo.Santità, solo un Suo diretto e deciso intervento può scuotere le coscienze della classe politica e della pubblica opinione di questo Paese inducendole a ripensare per l'ergastolo una quantità di pene da scontare, che, superati i venti anni di carcere o anche i venticinque fino a ventisei o in casi particolari anche ventisette, liberi la persona detenuta.Ventisei anni è il limite minimo attuale fissato dalla Corte costituzionale e quindi anche dalla Legge penitenziaria per l'ergastolano - ma non per l'ergastolano ostativo - che dopo almeno ventisei anni di carcere, "Liberazione anticipata" compresa - può accedere alla "Liberazione condizionale". Liberazione condizionale che, se concessa, lo libererebbe dopo cinque anni trascorsi in libertà "condizionale " appunto.Il fatto è questo istituto giuridico del diritto penale è un simulacro vuoto il cui accesso è impossibile nei fatti. Le statistiche relative alla sua applicazione se consultate stanno a dimostrarlo.Consapevoli dei mille impegni che La riguardano, fiduciosi e fedeli aspettiamo.Un abbraccio chilometrico pieno di buone speranze di Pace per i Cristiani di tutto il mondo.Noi abbiamo fatto tesoro di alcuni Suoi insegnamenti.Roma, Agosto 2016Giuseppe Perrone, Giuseppe Gambacorta, Filippo Rigano, Marco De Rosa e Umberto Colella