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IL LEADER: «DECISIONE DEL TUTTO INSENSATA»
Il giudice civile di Milano Andrea Borrelli ha respinto il ricorso urgente presentato dai legali della lista “Referendum e Democrazia con Cappato” dopo l'esclusione alle prossime elezioni. Il ricorso mirava a ottenere la riammissione della lista e il riconoscimento della validità della firma digitale. Se fosse stato ritenuto ammissibile, avrebbe rischiato di far slittare le elezioni. Nella decisione si motiva che «poiché il giudice non è stato posto in condizione di verificare la sussistenza del predetto elemento di fatto della fattispecie controversa, deve ritenersi l’insussistenza del presupposto della richiesta tutela cautelare, costituito all’apparenza del buon diritto». «Una decisione insensata» per Marco Cappato, leader della lista, «perché ci imputa di non avere provato l’esistenza delle firme, attribuendo a noi un dovere - la verifica delle firme - che è notoriamente in capo alla Corte d’Appello e non certo ai presentatori. Nel silenzio assoluto da parte di governo, Parlamento e presidente della Repubblica il giudice di Milano si è trovato a dover decidere in condizioni di oggettivo ricatto prodotto dall’inerzia istituzionale. Anche per questo la nostra azione non finisce qui. È in preparazione un reclamo urgente e ricorsi a giurisdizioni internazionali». Per il professore e avvocato Giovanni Guzzetta, legale della Lista, «il provvedimento di rigetto degli uffici elettorali è preliminare alla verifica materiale delle firme, perché fondato sul presupposto che esse non fossero ammissibili, in quanto raccolte con firma elettronica qualificata. Su questa circostanza, la difesa ha depositato sia i verbali di presentazione delle liste che i provvedimenti di ricusazione. L’oggetto del ricorso era, dunque, sulla valutazione compiuta dagli Uffici elettorali circa l’ammissibilità di firme presentate in un simile formato. Una domanda di esame delle firme non avrebbe potuto essere diretta al Tribunale di Milano essendo questo accertamento riservato alla sfera di attribuzione della PA e nella fattispecie agli Uffici elettorali».