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La Camera Penale di Milano chiede «con estremo vigore l’immediata emissione di un provvedimento d’indulto» dopo la visione dei filmati sulle violenze subite all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere dalla polizia penitenziaria, che «hanno acceso i riflettori su quello che sono le carceri italiane oggi». Le carceri, scrivono i legali in una nota del direttivo datata 9 luglio, non sono altro che «luoghi gestiti dallo Stato, che dovrebbero rappresentare il grado di civiltà del medesimo, in cui sempre con maggiore frequenza avvengono fatti di inaudita violenza e gravità per i quali tutti e nei rispettivi ruoli dovranno assumersi le proprie responsabilità». «Quanto accaduto - si legge nel documento - evidenzia che il sistema penitenziario, al collasso da anni, ha faticato e fatica a reggere situazioni emergenziali, come da ultimo la crisi pandemica che altro non ha fatto se non acuire i problemi già esistenti. Sono, infatti, oltremodo note le carenze strutturali che caratterizzano la quasi totalità degli istituti di pena che insieme al perenne sovraffollamento generano un clima di inaccettabile tensione e violenza di cui si discute solo in occasione di fatti eclatanti». «Il cammino verso il rispetto dei principi costituzionali che disciplinano l’esecuzione della pena è quindi ancora assai tortuoso e necessita di essere affrontato con una seria e pronta riforma, ma non può prescindere da un concreto ed immediato provvedimento deflattivo della popolazione carceraria», scrivono i penalisti chiedendo un intervento immediato.