Anm e Csm chiedono di costituirsi parte civile nel processo contro Luca Palamara. È servita a questo l’udienza di ieri a Perugia, la prima del processo che vede imputato l’ex pm romano per corruzione per l’esercizio delle funzioni - in concorso con Adele Attisani - a favore dell’imprenditore Fabrizio Centofanti.

Anm e Csm chiedono di costituirsi parte civile, il commento di Luca Palamara

Il processo è stato aggiornato al 15 marzo 2022, giorno in cui potranno entrare in aula anche le telecamere, dato il sì della presidente del tribunale Carla Giangamboni alla richiesta presentata da alcuni organi di stampa. A chiedere il rinvio la difesa di Palamara, con lo scopo di esaminare le carte relative alla costituzione delle parti civili. «Per la prima volta in assoluto tanto l’Anm quanto il Csm hanno deciso di costituirsi parte civile nei confronti di un magistrato a differenza di quello che è accaduto e che accade nei procedimenti che riguardano altre toghe - ha dichiarato Palamara -. Nessun interesse pare avere l’Anm per le vicende, ad esempio, che riguardano i magistrati implicati nel caso dei verbali milanesi. Per quanto mi riguarda, il dibattimento sarà il luogo per chiarire pubblicamente i fatti e ancor di più visto che sono state ammesse le riprese audio- video: sarà il modo per spiegare all’opinione pubblica e a tanti magistrati come sono andate effettivamente le cose».

«Luca Palamara ha leso l'immagine e il prestigio della magistratura»

Nell’atto di costituzione di parte civile, l’Anm evidenzia come le vicende che hanno coinvolto Palamara sono destinate «a riflettersi sull'immagine e sulla reputazione della magistratura nel suo complesso» e sull'Anm. Il sindacato delle toghe chiede, dunque, «l'integrale risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti». I fatti contestati a Luca Palamara a Perugia, continua l’atto depositato ieri, «confliggono in modo diretto e profondo con l'interesse morale, il prestigio, il rispetto della funzione giudiziaria, beni che l'Associazione nazionale magistrati colloca al centro della propria attività istituzionale e la tutela dei quali persegue».

Nei scorsi giorni Palamara ha depositato la propria lista testi, che conta 52 nomi, tra i quali, oltre quello di Centofanti, anche l’avvocato Piero Amara, diversi magistrati e molti dei consiglieri, laici e togati, che componevano nella scorsa legislatura il plenum del Csm a Palazzo dei Marescialli. Sono invece 43 i testimoni della procura di Perugia, tra i quali anche gli stessi Centofanti e Amara.