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"I tempi dei giudizi vanno diminuendo e con loro il peso del debito e gli indennizzi, le politiche del personale delle strutture stanno cambiando faccia alla giustizia. Si è innescato un processo di trasformazione normativo e strutturale irreversibile". A dirlo è stato Santi Consolo, capo del dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, durante il suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario al Palazzo di giustizia di Palermo. "Molto è stato fatto - ha spiegato -, abbiamo cercato di farlo al meglio e ogni azione e stata possibile grazie a un costante impegno di tutti i soggetti coinvolti. Indietro non può più tornare e molto resta ancora da fare. Il processo di cambiamento - ha concluso Consolo - è una sfida per tutti". "Il primo segnale di rilancio sta nelle politiche della spesa pubblica destinate al settore della giustizia: un miliardo e 850 milioni dal 2015 al 2017 sono stati destinati al potenziamento dei servizi della giustizia, nel bilancio del 2018 sono stati destinati 8,2 miliardi di euro con un incremento di 325 milioni. Cospicui investimenti sono previsti per l'informatizzazione, 1,3 miliardi per prossimi tre anni", ha continuato Santi Consolo, durante il suo intervento a Palermo. "Il nuovo modello di gestione delle spesa - ha proseguito - ha rappresentato una sfida che il ministero ha accettato senza riserve ed è stata vinta governando il cambiamento". Attenzione è stata riservata anche alla manutenzione e all'adeguamento delle strutture giudiziarie, destinando sessanta milioni di euro di risparmi, e alle politiche del personale, "ferme da 20 anni, tanto da portare gli uffici sull'orlo del collasso - ha spiegato Consolo -. Le strategie di reclutamento sono culminate nel 2017 con l'assunzione di 800 assistenti giudiziari"