Nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno illustrato i provvedimenti presi. «Su proposta del ministro Nordio - ha spiegato la premier - abbiamo deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore da diverso tempo, che riguarda il tema del carcere ostativo». Sottolineando che «per rispetto del lavoro fatto dal Parlamento abbiamo deciso di prendere la norma così come votata alla Camera e inserita nel decreto». Meloni sia detta «molto contenta di questo provvedimento» e ha poi fatto una battuta dicendo di aver «tolto il bavaglio al ministro Nordio...». Che ha poi illustrato i provvedimenti, dicendo che il governo è intervenuto in tre settori e che «è stata una giornata importante per la giustizia». «Il primo è l'ergastolo ostativo - ha spiegato - La norma non compromette minimamente la certezza della pena, si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte costituzionale e recepire l'indicazione data dal precedente Parlamento che all'unanimità aveva proposto queste modifiche». Non solo. «Il secondo provvedimento altrettanto importante e ugualmente urgente è quello del funzionamento degli uffici giudiziari - ha aggiunto - Avendo esercitato per quarant'anni la funzione di pm sono perfettamente consapevole delle difficoltà in cui versano le nostre procure». Per questo, ha proseguito Nordio, «ho ritenuto di accogliere integralmente il grido di dolore delle procure: con l'attuazione immediata della riforma, per incompatibilità con le risorse disponibile, la stessa sarebbe stata inapplicabile». Infine, la terza misura. «Il terzo aspetto era quello di una distonia tra novazione normativa sui reati procedibili d'ufficio e a querela - ha commentato Nordio - La gran parte dei furti, ad esempio, è procedibile d'ufficio, di conseguenza molti di questi sono stati soltanto denunciato dalle vittime che non hanno proposto una querela». Ma «ora questi reati diventano procedibili a querela e così facendo molti sono diventati improcedibili». Per questo, ha concluso, «siamo venuti incontro alle richieste degli uffici giudiziari ed entro la fine di dicembre porremo rimedio anche a questo».