Per il magistrato calabrese Eugenio Facciolla arriva la sanzione disciplinare della censura. L'ex procuratore di Castrovillari, trasferito dal Csm nel 2018 a Potenza, con le funzioni di giudice civile, per una inchiesta della procura di Salerno sulle ipotesi delittuose di corruzione e falso, è stato giudicato nella giornata del 22 novembre 2022, dalla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli relativamente a tre incolpazioni formulate a suo tempo dalla procura generale. L'impianto accusatorio, all'esito della Camera di Consiglio, presieduta dal vicepresidente del Csm, David Ermini, non ha retto. Il sostituto procuratore generale Giovanni Di Leo, infatti, nella sua requisitoria aveva invocato la perdita di sei mesi d'anzianità e il trasferimento ad altra sede per due incolpazioni. La prima riguardava una presunta rivelazione fatta da Facciolla a Nicola Inforzato, al quale avrebbe detto di andare a Roma per sentire un collaboratore di giustizia, ovvero Franco Bruzzese, nel secondo invece avrebbe chiesto ai colleghi di Castrovillari Luca Primicerio e Angela Continisio di fare accertamenti investigativi contro i magistrati calabresi Nicola Gratteri e Vincenzo Luberto, violando l'art. 11 che obbliga i pm ad inviare gli atti alla procura competente, una non facente parte dello stesso Distretto giudiziario, nel caso di specie Salerno, su eventuali presunte condotte illecite di altre toghe. Alla fine, Facciolla è stato censurato limitatamente alle interlocuzioni con il magistrato di Castrovillari Luca Primicerio per i dati relativi alla sua difesa personale contenuti nel procedimento a carico dei componenti della famiglia di Greco. Assolto dunque per il caso Inforzato e per la presunta campagna mediatica che avrebbe pianificato con un giornalista calabrese. Nulla di tutto ciò. La difesa di Facciolla, rappresentata dall'avvocato Ivano Iai farà comunque ricorso in Cassazione. (a. a.)