Gli avvocati che hanno alle loro dipendenze personale in smart working avranno più tempo per l’invio della comunicazione di lavoro agile. La scadenza è stata prorogata al 1° dicembre. In caso di inadempienza, sono previste sanzioni da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore. È quanto ha stabilito il ministero del Lavoro, che ha diffuso a riguardo un comunicato in cui annuncia appunto la proroga per l’invio delle comunicazioni relative ai nuovi casi di personale destinato a operare in modalità “da remoto”. La scadenza precedentemente fissata sarebbe intervenuta oggi, 1° novembre. La decisione dello slittamento è legata soprattutto all’inoperatività del servizio Rest, a sua volta dovuto  a un invio  massivo di comunicazioni. Un mese in più, dunque, per trasmettere le comunicazioni obbligatorie per il lavoro agile previste nel caso di nuovi accordi o modifiche. Poi l’adempimento effettivo andrà eseguito entro 5 giorni. L’omessa comunicazione comporta l’irrogazione, come detto, di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Come stabilisce il decreto Semplificazioni, chiunque abbia personale alle proprie dipendenze, dalle imprese ai titolari di studi professionali, potrà limitarsi a indicare i nominativi dei lavoratori interessati allo smart working e le date di inizio e fine della prestazione, senza necessità di allegare l’accordo individuale. Attenzione però: l’obbligo della sottoscrizione dell’accordo individuale resta valido, accordo che va conservato per 5 anni dal datore di lavoro. Resta attiva la modalità semplificata, prorogata al 31 dicembre 2022, che, ricordiamo, è stata introdotta dal decreto Aiuti bis, e che consente di attivare lo smart working senza dover sottoscrivere l’accordo. Questa procedura può riguardare però solo le comunicazioni  relative a periodi di lavoro agile che terminano il 31 dicembre 2022. Nei casi di estensione temporale oltre il 31 dicembre, e qualora siano stati sottoscritti accordi individuali, i datori di lavoro dovranno utilizzare la procedura ordinaria.