Il professore avvocato Adolfo Scalfati, ordinario di Procedura penale presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato eletto qualche giorno fa Presidente dell’“Associazione Tra Gli Studiosi Del Processo Penale – G. D. Pisapia”, a termine del congresso nazionale di giuristi che si è svolto a Foggia e ha avuto come tema “Il processo penale alla luce della Riforma Cartabia”. Scalfati rimarrà in carica per un biennio. L’Associazione - che raggruppa i professori universitari italiani di Diritto processuale penale - ha lo scopo di favorire il confronto e la ricerca scientifica sui temi della giustizia penale.

Ecco la sua prima dichiarazione al Dubbio: «Al Congresso nazionale dei professori di procedura penale sono emerse luci e ombre sulla riforma da poco pubblicata in Gazzetta. Se, per un verso, l’impianto prospetta ambiziose soluzioni per fronteggiare la lentezza delle vicende giudiziarie, per altro, l’accento sulle formule efficientiste genera riserve in termini di garanzie (in particolare, ma non solo, le novità in tema di impugnazioni); peraltro, non è detto che tutte le scelte adottate siano utili a conseguire una maggiore speditezza, rivelando una disciplina a tratti confusa (es. la riformulazione cronometrica delle indagini preliminari) e, talvolta, applicabile con difficoltà negli uffici di piccola e media dimensione (l’udienza predibattimentale dinanzi al tribunale monocratico).

Apprezzabili, invece, le ridisegnate misure sostitutive delle pene detentive e l’irrobustirsi di fenomeni anti- carcerari ( la messa alla prova e i percorsi di mediazione). Ma esiste un’incertezza più grande: la fretta di liquidare il provvedimento ha inciso sulla chiarezza, lasciando presagire severe fibrillazioni interpretative».