Leggere l’articolo di Damiano Aliprandi suIl Dubbio dal titolo “La dura repressione per gli anarchici: condanne superiori alle stragi di Capaci e via D’Amelio” mi ha fatto ricordare che in più di un quarto di secolo di carcere duro gli anarchici hanno sempre lottato al mio fianco.

Gli anarchici nella storia hanno combattuto tutte le rivoluzioni dell’umanità, ma una volta vinte sono sempre stati perseguitati dai vincitori. Loro non fanno calcoli, loro amano chi lotta e chi lotta ama loro. Molte volte gli anarchici, i comunisti e i movimenti extraparlamentari mi hanno dato solidarietà. E soprattutto gli anarchici sono venuti spesso davanti alle mura delle carceri per manifestare e dare sostegno ai detenuti e agli ergastolani. Sono sempre stati in prima fila con gli uomini che lottano per la libertà. Gli anarchici sono divisi su tutto ma quando c’è da lottare loro ci sono sempre.

Quando ero in carcere e lottavo in solitudine, sapendo che loro comunque c’erano, mi sentivo le spalle coperte e anche quando i mass media non mi davano spazio, loro erano la mia voce. Le differenze fra loro e gli ergastolani sono sempre state numerose ed evidenti, ma io sono convinto che si nasce anarchici e poi si diventa qualche cos’altro. Mi ricordo che durante uno sciopero collettivo dalle finestre avevamo sentito la solidarietà colorita e festosa degli anarchici fuori dal muro di cinta. Loro arrivavano sempre prima di tutti e ci avevano riscaldato il cuore. La mia cella era lontana dal muro di cinta e io non li avevo potuti sentire, ma i miei compagni dell’altro lato mi avevano detto che scandivano il mio nome e mi ero commosso. È difficile cambiare il corso dei fiumi, ma gli anarchici ci provano sempre.

Finito di leggere l’articolo di Aliprandi mi sono ricordato di Antonella, una amica anarchica prigioniera, che una volta mi aveva scritto: “Appena vai ai passeggi dai un bacio al cielo, io lo faccio sempre e mi dà la sensazione che almeno una parte di me esca fuori e vada da tutte le persone a cui voglio bene”. Poi anch’io avevo baciato il cielo.

Ecco alcune delle loro testimonianze di quando ero sepolto vivo fra sbarre e cemento: - Il primo dicembre in numerose carceri di tutta Italia, avrà inizio uno sciopero della fame promosso da centinaia di ergastolani per ottenere l’abolizione dell’ergastolo. Vogliamo esprimere solidarietà ed appoggio a questa lotta in quanto nata dalla volontà dei detenuti stessi di lottare in prima persona e di ribellarsi ad una realtà che li vuole sottomessi, automi, morti viventi senza più neanche la consapevolezza di essere vivi. Il 7 dicembre saremo davanti al carcere di Sollicciano per salutare e sostenere i prigionieri in lotta.

- Se fuori piove dentro diluvia: per noi è giusto sostenere questa lotta perché, sebbene parte da una questione specifica come l’ergastolo, nasce direttamente all’interno delle carceri e proprio per questo può estendersi ad altri detenuti ed arricchirsi di contenuti e rivendicazioni anche nel rapporto con le mobilitazioni presenti all’esterno. Sabato 13 dicembre, dalle ore 14 presidio sotto il carcere di Opera.

- Stiamo organizzando una serie di presidi fuori le carceri che via via faranno lo sciopero della fame, inoltre abbiamo stampato un manifesto nazionale in solidarietà per lo sciopero della fame. Si faranno delle mobilitazioni in Spagna, circa 20 prigionieri spagnoli digiuneranno in solidarietà il 1,2,3, dicembre. Purtroppo uno di essi è stato massacrato di botte in cella dai secondini perché ha dimostrato solidarietà in appoggio con la lotta del primo dicembre. Ti informo che per il periodo dello sciopero della fame, l’opuscolo “La bella” uscirà tre volte al mese, quindi tienimi aggiornato su tutto. Stessa cosa farò da fuori! Credo sia tutto. Un abbraccio fraterno.

- Il prossimo fine settimana porterò in gita il gruppo di ragazzini della cooperativa sociale per cui lavoro… li porteremo in montagna sopra Cesena, in un posto dove ci sono anche i lupi… coglieremo così l’occasione per leggere loro “Le avventure di Zanna Blu”! Sei capace di trasmettere molte sensazioni attraverso i tuoi scritti… non è da tutti! Tutta la solidarietà mia, e degli altri compagni anarchici di Cesena per la campagna degli ergastolani in lotta.

- Qui a Salerno la situazione non è delle migliori, mi trovo in isolamento e costretto ad andare all’aria da solo, in un cortiletto di m. 7 per 8. La cella è buia e devo avere la luce sempre accesa, e l’interruttore è solo fuori, quindi devo dipendere dalle guardie. In cella il bagno non è chiuso, ma completamente aperto. La tazza poi è vicino al cancello. La doccia è solo due volte a settimana ma il locale è lercio… Come se non bastasse, lunedì mattina sono venuti in 15 a perquisire prima me e poi la cella, buttando tutto all’aria. Non so che idee hanno degli anarchici, ma forse pensano che abbiamo poteri paranormali”.