«Posso solo ringraziare tutti gli italiani che voteranno, perché oggi sarà una bella giornata di partecipazione. Più gente vota, più l’Italia sarà forte e la politica sarà legittimata. Quindi, grazie - a prescindere da chi voteranno - a tutti coloro che lo faranno. Da domani non vedo l’ora di tornare a governare questo straordinario Paese con una squadra coesa, compatta coerente e di centrodestra. Saranno mesi complicati, con l’emergenza luce, bollette, carovita, riscaldamento che è la prima. Più gente vota più forza avrà il nuovo Parlamento e il nuovo governo per intervenire sulle emergenze che non mancheranno». Il leader della Lega, Matteo Salvini  si ferma a parlare con i giornalisti e rompe (di nuovo) il silenzio elettorale  dopo aver votato nel seggio di via Pietro Martinetti, a Milano. «Noi siamo già al lavoro da settimane con i tecnici della Lega per essere pronti e reattivi in Italia e in Europa. Per la Lega questa è la prima grande battaglia da affrontare e vincere», ha detto il leader del Carroccio. «Conto che la Lega sia una forza parlamentare sul podio: prima, seconda o terza al massimo», ha aggiunto. «Da domani basta chiacchiere e dagli impegni si passa ai fatti, noi abbiamo le idee chiare. Quando gli italiani votano il voto è sacro», ha ribadito. E a chi gli chiedeva se il quarto posto sarebbe una sconfitta, Salvini ha replicato: «Gioco per vincere, non per partecipare».

La Lega rompe subito il silenzio elettorale e accusa il Pd: «Ecco chi prende i rubli»

Già ieri il partito di Salvini aveva violato il silenzio elettorale con post contro i dem pubblicato sul profilo Instagram del partito: «Il Pd ha aperto questa campagna elettorale con un suo alto dirigente che grida per strada “in ginocchio, vi ammazzo, vi sparo”, è proseguita con le candidature di odiatori di Israele, si è caratterizzata per il fango, le falsità, la voglia di nuove tasse e più sbarchi, la scelta di evitare il confronto con la Lega», recita il post in cui viene allegata una foto del comizio di Enrico Letta a piazza del Popolo, a Roma, di Ieri. Sullo scatto appare un militante con una bandiera rossa con tanto di falce e martello. Per il Carrocio basta a dire:  «Ieri Letta ha chiuso con un flop in Piazza del Popolo davanti a una bandiera dell’Unione sovietica. Il vessillo comunista è finalmente una piccola grande verità: ricorda a tutti qual è stato l’unico partito ad aver incassato dei rubli insanguinati, altro che ingerenze russe nel 2022. Domani decideranno gli italiani. Credo nella Lega!», si legge sul post, in cui si prova a ribaltare, in maniera del tutto arbitraria, l’accusa rivolta al Carroccio in campagna elettorale .