La terra continua a tremare in Italia dove nel giro di poche ore si sono registrate scosse di terremoto tra Marche e Abruzzo, Liguria ed Emilia, Sicilia e Calabria. L’ultima scossa, di magnitudo 3.8, è stata registrata a Pievepelago, nel Modenese, alle 17.47. Due minuti dopo la terra ha tremato a Fosciandora (Lucca) con una scossa di magnitudo 3.2. Alle 15.39 la terra ha tremato anche nel Comune di Bargagli, in provincia di Genova, dove una scossa di magnitudo 4.1 è stata avvertita in tutta la provincia. La prima scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata intorno alle 12.24 a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Secondo quanto emerge dalle stime dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a tremare anche la Calabria e la Sicilia. Stanotte a Paternò, in provincia di Catania, con magnitudo 3.6 e a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria con una magnitudo di 3.2. «Nessuna correlazione ma non possiamo escludere scosse più forti», a dirlo a LaPresse è il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Carlo Doglioni. «Ognuna delle scosse di oggi è legata a una dinamica locale. Sono tutte strutture separate una dell’altra. La ragione per cui avvengono questi terremoti a grappolo è abbastanza ignota», ha spiegato. «Ci sono già episodi in cui si sono attivati questi fenomeni di sismicità. Nel 90% tutto evolve in nulla ma sono quattro aree completamente diverse non possiamo escludere che avvengano terremoti più forti», ha aggiunto. Anche per il sismologo dell’Ingv, Alessandro Amato, «non possiamo pensare a un collegamento diretto tra l’Etna, Genova, Modena e Ascoli Piceno. Sono tutte zone sismiche e quello che è avvenuto oggi non deve stupire». «Queste sono aree dove i terremoti ci sono quotidianamente. Genova - spiega l’esperto - è forse quella che ha meno sismicità, normalmente. Il fatto che ogni giorno in Italia avvengano tanti terremoti può fare si che ne capitino qualche volta tre o quattro più forti nel giro di poche ore». Queste sequenze sismiche «sono iniziate oggi quindi - sottolinea il sismolgo dell’Ingv - sono ancora attive e si stanno registrando alcuni terremoti più piccoli. Vedremo quanto dureranno. Speriamo che si esauriscano presto. Ricordiamoci -conclude Amato - che siamo un Paese sismico, dobbiamo difenderci con delle costruzioni ben fatte, rinforzare quelle esistenti ed essere preparati».