Al netto delle riforme che fanno ben sperare, l’estate che sta per concludersi è stata piuttosto agitata in alcuni sedi giudiziarie. Il riferimento è alle difficoltà che ogni giorno affrontano, da Nord a Sud, gli avvocati nei Tribunali, costretti a fare i conti con la carenza di magistrati e personale amministrativo. Difficoltà che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini. Un caso emblematico è quello di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Il presidente del Tribunale, Antonio Sergio Robustella, ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta per la carenza di personale, soprattutto negli uffici del Giudice di Pace. Un paio di mesi fa è stata ordinata la chiusura anticipata dell’ufficio della sezione fallimentare e delle cancellerie dell’esecuzione mobiliare ed immobiliare. La grave carenza del personale non ha risparmiato neppure il settore penale. Le cancellerie dibattimentali e dell’ufficio Gip/Gup sono state sbarrate. «Mi si spezza il cuore all’idea di andarmene. Il prossimo anno andrei naturalmente in pensione. Potevo mettere la testa sotto la sabbia e fare finta di niente oppure sollevare il problema e mettere chi di dovere di fronte alla situazione che si vive a Nocera Inferiore. Ho scelto la seconda opzione». Con queste parole Antonio Sergio Robustella, con oltre quarant’anni di servizio, ha commentato la sua scelta di lasciare la magistratura (si veda Il Dubbio del 7 giugno 2022). Guido Casalino, presidente del Coa di Nocera Inferiore, da tempo cerca di sensibilizzare chi di dovere sulla deprimente situazione che si vive nel circondario della città campana. «Negli ultimi anni – dice – ho reiteratamente segnalato l’insufficienza del numero dei magistrati presso il Tribunale e le gravi carenze di personale amministrativo che sussistono negli Uffici del Giudice di pace del nostro circondario, che, in alcuni casi, non permettono di erogare con puntualità ed efficienza i servizi o celebrare in tempi ragionevoli i processi. A causa di tali mancanze di personale, infatti, i nostri uffici giudiziari rischiano davvero una grave paralisi, con ripercussioni che vanno a ricadere non solo su noi avvocati, ma anche su tutti i cittadini, che, vista la gravità della situazione in atto, stanno perdendo sempre più fiducia nel sistema giustizia. Amministrare e ricevere giustizia presso gli uffici del nostro circondario sta diventando davvero difficile. Basti pensare, per esempio, che in Tribunale le cause mature per la decisione vengono rinviate per la precisazione delle conclusioni anche di tre anni oppure che nell’ufficio del Giudice di pace di Nocera Inferiore il tempo medio di attesa per la pubblicazione di una sentenza, dopo la sua stesura da parte del Giudice, è di otto mesi». Tante le iniziative per tentare di risolvere i problemi che mortificano la quotidiana attività dei legali nocerini. «Abbiamo cercato di coinvolgere – afferma l’avvocato Casalino - i politici del territorio, che negli ultimi tempi hanno presentato numerose interrogazioni parlamentari. Una delegazione del Coa è stata ricevuta dalla sottosegretaria alla Giustizia, Anna Macina, alla quale, numeri alla mano, è stata illustrata la drammatica situazione di carenza di organico presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Ad oggi, però, si è ancora in attesa di una risposta concreta da parte del ministero. Noi siamo fiduciosi che si possa muovere qualcosa, anche perché la situazione degli uffici giudiziari del circondario è sotto gli occhi di tutti, anche alla luce delle recenti dimissioni del presidente del nostro Tribunale. Credo che si tratti di una decisione eccezionale, mai capitata per simili motivi. Speriamo che ci sia un intervento serio da parte del ministero della Giustizia, affinché si possano risolvere le criticità che abbiamo rappresentato in tutte le sedi. Nel frattempo, l’intera classe forense continuerà imperterrita, nonostante le oggettive difficoltà che quotidianamente incontra, a gridare le proprie ragioni e a mantenere alta l’attenzione sul Tribunale di Nocera Inferiore». Il mese di agosto ha caratterizzato in negativo le attività degli avvocati di Piacenza. Per quasi tutto il mese scorso gli uffici della Procura sono rimasti chiusi al pubblico. Impossibile per gli avvocati e i cittadini usufruire del front office e della visualizzazione dei procedimenti. Sono stati chiusi per diversi giorni pure gli uffici del dibattimento e quelli del Giudice di pace. Il motivo? Sempre lo stesso: la mancanza di personale. La Camera penale, presieduta da Elena Del Forno, dopo aver proclamato nelle scorse settimane lo stato di agitazione, spera che si trovi una soluzione concreta a stretto giro, dato che con gli ulteriori pensionamenti chi lascia il posto di lavoro non viene sostituito. Il presidente del Coa di Piacenza, Giovanni Giuffrida, ritiene che la situazione vada affrontata con un confronto costruttivo tra tutti i protagonisti della giurisdizione. Giuffrida teme che i problemi potrebbero essere acuiti in questi giorni con la definitiva ripresa delle attività. «Quando la coperta è corta si verificano queste situazioni», afferma sconsolato.