«Una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico». Così in una nota la Slc-Cgil definisce la Turandot diretta da Placido Domingo allArena di Verona il 26 agosto scorso quando, a detta del sindacato, «tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse in più di unoccasione, rischiando più volte di andare tutti gambe allaria. A conferma di ciò, al termine dellopera cè stata una protesta dellorchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo appena terminato, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi. Molti professori dorchestra e artisti del coro non hanno dubbi: quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico». Il sindacato punta il dito anche contro la serata del 25 agosto, una «debacle totale», che vedeva Domingo impegnato nel "Verdi Opera Night". «A dire il vero - scrive lSlc Cgil in una nota - lesito delle serate, viste le imbarazzanti prove, era stato previsto e denunciato dagli stessi artisti del coro, professori dorchestra e tecnici di palcoscenico, i quali avevano subito capito che Domingo non era allaltezza della sua fama e del compito affidatogli dalla Fondazione Arena di Verona. Il risultato delle due serate è stato pessimo e soltanto la professionalità delle maestranze artistiche e tecniche della Fondazione ha permesso che levento non si tramutasse in un gigantesco fallimento». «Alla luce di quanto accaduto in queste due serate auspichiamo che la direzione artistica della Fondazione Arena di Verona ripensi allorganizzazione del "Galà Domingo 2023". A nostro avviso sarebbe opportuno annullarlo (anche alla luce degli scandali degli ultimi anni), ma se pretendere questo è troppo, pensare di organizzarlo come tributo a Domingo, senza che egli ne sia principale protagonista, è una richiesta da prendere in seria considerazione», conclude il sindacato. Ad attaccare il direttore d'orchestra anche le associazioni femministe di Verona, che hanno criticato la scelta della Fondazione di chiamare sul palco Domingo, il quale risulta coinvolto in unindagine della magistratura in Argentina su una presunta setta che aveva uffici anche negli Stati Uniti e i cui leader sono stati accusati di numerosi crimini, incluso quello dello sfruttamento sessuale. «Domingo è già stato messo sotto accusa per molestie sessuali nel 2019 e nel 2020 si è dimesso dalla carica di direttore dell'Opera di Los Angeles, dichiarandosi pentito e chiedendo scusa alle vittime, salvo poi ritrattare tutto poco dopo - si legge in una lettera firmata dalla rete Non una di meno -. Ora è sottoposto ad altre gravi accuse: sarebbe membro di una setta che riduce le donne a schiave sessuali, sotto l'influenza di un sedicente guru e maestro di yoga: le indagini sono in corso in Argentina». «Lungi dal voler condannare chicchessia prima della conclusione delle indagini e al posto della magistratura competente - conclude la nota - ci rammarichiamo di una scelta a dir poco incomprensibile e grottesca da parte della Fondazione Arena».