Il presidente della Corte d’appello di Brescia, prima Sezione penale, ha citato il pm di Milano Paolo Storari in qualità di «imputato» per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio nel caso Amara. Storari, difeso dall’avvocato Paolo Della Casa, era stato assolto in primo grado perché il fatto «non costituisce reato» dall'accusa mossagli per aver consegnato i verbali dell’ex avvocato esterno di Eni Piero Amara all’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo. Storari aveva scelto di rivolgersi all’ex pm di Mani Pulite per «autotutelarsi», alla luce della presunta inerzia dei vertici della procura di Milano ad indagare sulla cosiddetta “loggia Ungheria”, svelata da Amara in quei verbali. La cui consegna, aveva chiarito il magistrato, era avvenuta dopo le rassicurazioni di Davigo sul fatto che il segreto d’ufficio non fosse opponibile ai membri del Csm. Successivamente, l’1 aprile scorso, la Procura di Brescia si era appellata «nel ritenere legittima la procedura di rivelazione del segreto d’ufficio commessa in favore di Davigo». La notifica della citazione di Storari è arrivata alle parti lo scorso 16 agosto. Parte civile, il magistrato del Csm Sebastiano Ardita, assistito dall’avvocato Fabio Repici. L’udienza si svolgerà il 4 ottobre alle 11:30.