«"Ma che avete fatto? Avevamo il governo più rispettato d’Europa, un governo che sosteneva cittadini e imprese, avanzava con le riforme, otteneva risultati nel miglioramento dell’economia e nella riduzione del debito, e lo avete fatto cadere dieci mesi prima della scadenza naturale?". È la sintesi delle migliaia di messaggi che ricevo dal 20 luglio, attraverso i social, le mail e whatsapp, da elettori moderati, amministratori sul territorio, imprenditori, professionisti, e non so cosa rispondere. L’enormità dell’errore commesso da Forza Italia e dalla Lega mi sconcerta ancora». Così la ministra per il Sud, Mara Carfagna, in un contributo pubblicato dall’Huffington post. «E mi stupisce la mancanza di visione di chi, per il tornaconto di un voto anticipato che (forse) garantirà una più rapida vittoria, ha interrotto un’esperienza apprezzata da oltre metà del Paese e dalla quasi totalità di chi produce lavoro e reddito», prosegue Carfagna, che ha annunciato il suo addio a Forza Italia. «Tra gli effetti collaterali di questa scelta c’è l’impossibilità di rivendicare i risultati ottenuti dall’esecutivo di salvezza nazionale di Mario Draghi - sottolinea -. Certo, né FI, né la Lega, nè FdI potranno vantare la crescita del 6,6 per cento del Pil, la riduzione del4,5 del debito, le migliaia di assunzioni nella Pubblica amministrazione, i cantieri in corso di apertura per scuole, ferrovie, servizi sanitari e sociali. Toccherà nasconderli, sperare che gli elettori non se ne ricordino, e così sfuggire alla domanda a cui è impossibile rispondere: se davvero il governo Draghi ha fatto tanto, perché gli avete revocato la fiducia?». «Ecco, io mi sottraggo a questa trappola - spiega -. Io voglio raccontare a testa alta gli imponenti investimenti che negli ultimi 17 mesi abbiamo deciso a favore delle italiane e degli italiani del Sud, primi tra tutti i fondi per garantire decine di migliaia di nuovi posti all’asilo nido, un assistente sociale ogni 5mila abitanti, il trasporto scolastico a migliaia di bambine e bambini disabili. Voglio difendere a viso aperto il patto europeo del Pnrr, che impegna 200 miliardi in opere pubbliche, servizi, infrastrutture materiali e digitali. Voglio rivendicare a testa alta, senza incertezze, la riforma dei concorsi che ha permesso di mettere a bando in otto mesi 45milaposizioni di lavoro; la riforma della Giustizia che ha finalmente abolito il "fine pena mai"; i 33 miliardi messi in campo a sostegno di cittadini e imprese colpiti dai rincari di gas e benzina; gli interventi sul fisco con gli 8 miliardi di tagli del 2021 e il previsto intervento sul cuneo fiscale. Voglio ricordare agli italiani la spinta sugli investimenti e le misure di protezione dei redditi delle famiglie che hanno consentito di chiudere in sicurezza il biennio del Covid, potenzialmente catastrofico». «Voglio farlo perché ho imparato a conoscere l’Italia moderata, l’Italia stanca di avventure, che vuole meno fuochi di artificio e più fatti. È l’Italia moderata in cui mi sono sempre riconosciuta, quella che manda avanti l’economia, la società, le famiglie: merita il nostro rispetto, non nuovi inganni», conclude.