Massimo rispetto, è fuori discussione, per lo strazio, il dolore irrisarcibile, irreparabile, infinito, della famiglia di Willy Monteiro Duarte. E stato ucciso in modo atroce, e i responsabili, i due fratelli Bianchi non hanno attenuante; il loro comportamento, anche dopo il delitto, è più che riprovevole, nulla hanno fatto per meritare anche una sola briciola di compassione. Detto questo, davvero Giustizia è fatta, come dicono un po tutti? Nulla da eccepire per quel che riguarda linchiesta e lo svolgimento del processo. E la sentenza, lergastolo, quel fine pena mai su cui occorre riflettere. E proprio perché il delitto è stato atroce, senza attenuante; proprio perché gli assassini sono come sono, come sono apparsi e si mostrano. Ricordate il caso di Anders Breivik, il folle suprematista norvegese che il 22 luglio 2011 uccide ben 77 persone? In Norvegia lergastolo è stato abolito. Pur di restare fedeli ai loro valori, non hanno modificato le loro leggi come tanti pure chiedevano; i giudici hanno condannato Breivik al massimo della pena possibile: 21 anni di carcere, prorogabili di altri cinque per un numero indefinito di volte qualora, a pena scontata, fosse ancora ritenuto socialmente pericoloso. Non per Breivik, ma per tener fede a un valore/principio, anche in quel caso, hanno voluto escludere, almeno in linea teorica, il fine pena mai. In Italia esiste una cosa che si chiama Costituzione, la più bella del mondo, come a volte si dice. Larticolo 27 sancisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La condanna allergastolo, dei Bianchi come di chiunque, contraddice questo principio/valore. Per questo ci si deve interrogare: Giustizia è fatta? Se poi non si ritiene di abolire lergastolo, almeno si modifichi larticolo 21 della Costituzione, nella parte relativa alla rieducazione. Questo, insegnano Marco Pannella e Leonardo Sciascia; difficile tener fede a questi valori/principi quando si tratta di casi come quelli di Willy e dei suoi massacratori. Proprio questi casi, tuttavia, lo impongono ed esigono.