«La consegna degli ex terroristi sarebbe fortemente significativa sul piano etico, perché non sarebbe certo una vendetta, ma ristabilire un comune senso morale. Anche se in Italia facessero per paradosso solo pochi anni di carcere, dopo 30 di latitanza abbastanza comoda, sarebbe una pagina finalmente chiusa per i familiari delle vittime». Lo dice in una intervista a Repubblica Guido Salvini, giudice che a Milano ha seguito le più importanti indagini sul terrorismo di destra e di sinistra, a partire da piazza Fontana. «Il ritorno in Italia dei dieci terroristi avrebbe un forte significato simbolico e riaffermerebbe i principi di giustizia su cui si basa la nostra società - afferma - I processi delle Corti di assise si sono svolti in modo assolutamente regolare, con tutte le garanzie per gli imputati, anche quelli latitanti. Non sono stati certo processi da tribunale speciale. E non vi è il minimo dubbio che per tutti, compresi quelli rimasti in Francia, le prove raccolte fossero corrette, complete e definitive. Oggi nessuno di loro, salvo forse Pietrostefani, ha il coraggio di contestarlo». Per Guido Salvini, è «un atteggiamento apprezzabile» che il presidente Emmanuel Macron abbia aperto uno spazio per un possibile ricorso