«Da 10 anni vivo da imputata» ed è una «situazione dolorosa» per la quale «mi sento di chiedere scusa ai miei cari, soprattutto a mio figlio Lorenzo» che è stato costretto a «vivere gli anni delladolescenza nel fango mediatico e nel pregiudizio di un sistema che ha coinvolto sua madre». Sono le parole pronunciate dalla senatrice di Cambiamo Maria Rosaria Rossi, ex fedelissima di Silvio Berlusconi, lasciando laula bunker del carcere di San Vittore, dove si sta celebrando il processo Ruby ter, che la vede imputata per falsa testimonianza. Per lei la Procura ha chiesto una condanna a 1 anno 4 mesi, mentre i suoi difensori, gli avvocati Nadia Alecci e Salvatore Pino, hanno sollecitato unassoluzione «perché il fatto non sussiste». La senatrice ha detto di confidare in unassoluzione piena e anche di aver subito una «gogna mediatica». Per poi specificare che con Berlusconi ha «rapporti buoni, come sempre». La difesa degli avvocati ha puntato tutto sulle famose cene eleganti di Arcore. «Che centra dire, come ha fatto la procura, che i fatti di questo processo sono stati consegnati alla storia? - ha detto lavvocato Alecci - Qua dobbiamo verificare se sono avvenuti, perché facciamo un processo se i fatti sono già consegnati alla storia? Invece, cè proprio bisogno di un vaglio processuale». Il concetto di «gogna mediatica» è stato ribadito anche dallavvocato Pino, in riferimento al fatto che la senatrice è stata indicata tra i partecipanti a una cena ad Arcore nellagosto del 2010 in cui tra gli ospiti sarebbe passata una statuetta di Priapo. Rossi però è accusata di falsa testimonianza per aver detto di non aver visto la scena né di aver mai assistito al bunga-bunga. «Maria Rosaria Rossi ha detto che il Bunga-bunga era una barzelletta», ha precisato lavvocato Pino. «Ho ritenuto opportuno essere presente qui oggi per il rispetto nei confronti di questo tribunale e per la condizione dellattività istituzionale che svolgo - ha aggiunto Rossi - Sono accusata di falsa testimonianza per alcune dichiarazioni allinterno di una deposizione che risale al giugno del 2012, quindi esattamente dieci anni fa».Anche la difesa degli imputati Simonetta Losi, Carlo Rossella e Alessandra Sorcinelli ha chiesto lassoluzione pe i propri assistiti perché ««il fatto non sussiste». La difesa di Berlusconi parlerà invece in aula nel corso di due udienze fissate il 28 settembre e il 19 ottobre. In occasione della prima data prenderà la parola il professore Franco Coppi, mentre il mese successivo discuterà il legale Federico Cecconi.