«Il mancato quorum» ai referendum sulla giustizia «è una plateale bocciatura di una cosiddetta riforma della magistratura e della giustizia che non era gradita a quasi nessuno e scontentava tutti» e «la ministra Cartabia e il governo dovrebbero prendere atto che ben più dell`80% dei cittadini (quelli che non hanno votato e quelli che hanno votato No) non vogliono la separazione delle carriere: invece vogliono che i magistrati possano continuare a lavorare senza interferenze e senza meccanismi che intacchino la loro autonomia e terzietà», dice in un’intervista al Fatto Quotidiano Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro. Secondo Nicola Gratteri, la riforma del Csm voluta dal ministro Cartabia «non cambierebbe assolutamente nulla. La riforma proposta dalla ministra non solo non modifica in alcun modo il »sistema« delle correnti che tutti a parole denunciano e dicono di voler combattere. Ma, se possibile, addirittura lo fortifica. Le correnti continueranno a fare quello che fanno e il loro strapotere non verrà in alcun modo indebolito o archiviato. L'unica strada è quella del sorteggio temperato, a favore del quale, non dimentichiamolo, si sono recentemente espressi il 41% dei magistrati. Molti emendamenti al testo governativo riguardano questo aspetto: sono gli unici che possono avere un senso».