Meno gas dalla Russia per l'Italia. Lo ha confermato l'Eni rendendo noto che «Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate. Eni sta costantemente monitorando la situazione». Da Mosca quindi non e arrivata nessuna motivazione anche se da più parti non sembrano esserci allarmi particolari, e chiaro che lo stato delle relazioni tra Italia e Russia non gode di buona salute e il sospetto che la riduzione possa essere dovuta all'appoggio italiano all'Ucraina rimane sullo sfondo. Ma i nuovi tagli tramite il gasdotto Nord Stream riguardano anche la Germania. Una «decisione politica», oltre che «una strategia per sconvolgere e far salire i prezzi», secondo il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. Il titolare dei conti tedeschi ha sottolineato che: «Risparmiare energia è all’ordine del giorno». E che la mossa di tagliare le consegne, che Gazprom attribuisce alla «riparazione» delle unità di compressione, «non è stata una decisione tecnicamente giustificabile».

L'Ue: "Nessun rischio per l’approvvigionamento delle forniture"

Nonostante i tagli annunciati da Gazprom sulle forniture di gas all’Italia, alla Germania e ad altri Paesi Ue, secondo la Commissione Europea «al momento non ci sono indicazione di rischi per l’approvvigionamento delle forniture» e «i livelli di riempimento degli stoccaggi di gas nell’Ue sono oggi sono intorno al 52-53%, al di sopra del livello dello scorso anno». Il tema dei tagli alle forniture di gas da parte del gigante russo Gazprom - ha spiegato una fonte Ue - verrà affrontato nella riunione di domani del Gas Coordination Group ovvero il gruppo di lavoro composto dagli alti funzionari delle autorità competenti degli Stati membri per la sicurezza dell’approvvigionamento, ma anche dell’agenzia europea Acer, e dell’organizzazione di categoria Entsog. Ma quale impatto avrà sull'Italia la decisione di Gazprom? L'allarme di chi teme di dover passare l'estate al caldo, senza poter accendere i condizionatore, al momento non sembra concreto. Ma a lungo andare lo scenario potrebbe cambiare, e un impatto potrebbe esserci, soprattutto sulle bollette. Ad ogni modo, allo stato attuale i flussi di gas in Italia oggi sono regolari. E in base ai dati Snam, il sistema oggi risulta bilanciato con maggiori previsioni di gas immesso in rete (intorno ai 200 milioni metri cubi) rispetto alla domanda (ai 160 milioni). Il flusso in entrata a Tarvisio dalla Russia è di circa 30 milioni di metri cubi e altrettanti sono destinati a iniezione negli stoccaggi. Il livello di riempimento degli stoccaggi italiani è di oltre il 50% e si colloca tuttora sopra la media Ue. Secondo quanto emerge dai dati Agsi aggiornati a ieri, infatti, il livello di riempimento degli stoccaggi italiani è infatti al 53,68% contro una media europea del 52,63%. Per quanto riguarda i principali paesi europei, in Germania, che ha la maggior capacità di stoccaggio in Europa davanti all’Italia, il livello di riempimento degli stoccaggi è attualmente del 55,56%. In Francia si attesta al 55,55%. Nei paesi in cui la capacità di stoccaggio è minore, come in Portogallo che 0,3 miliardi di metri cubi di capacità, il livello di riempimento degli stoccaggi è al 96,58%. In Spagna è al 69,32%. In Polonia, che ha una capacità di stoccaggio 1/5 rispetto a quella italiana, il livello di riempimento degli stoccaggi è all’96,44%.