Le forze russe hanno preso il controllo di parte della città chiave di Severodonetsk, loro attuale priorità nell’Ucraina orientale. «Il nemico sta attaccando le nostre truppe con mortai, artiglieria e lanciagranate lungo la linea del fronte», fa sapere lo stato maggiore ucraino. La conquista di Severodonetsk e della città gemella di Lysychansk, sulla sponda occidentale del fiume Severskij Donek, consentirebbe a Mosca di impadronirsi dell’intera regione de lLugansk, una delle due Oblast del Donbass che nel 2014 caddero parzialmente in mano ai separatisti filorussi. «La situazione è estremamente complicata. Parte di Severodonetsk è controllata dai russi», ha affermato Sergiy Gaidai, governatore della regione di Lugansk, secondo il qual egli invasori «non possono avanzare liberamente» per via della presenza dei combattenti ucraini, «sempre rimasti in città».

Severodonetsk sotto assedio: "Colpito un impianto di di acido nitrico"

Le forze russe hanno colpito un serbatoio contenente acido nitrico in un impianto chimico nella città orientale ucraina di Severodonetsk, una località che i russi stanno cercando di conquistare da giorni: lo ha reso noto su Telegram il governatore dell’Oblast di Lugansk, Serhiy Haidai, che ha esortato i residenti a non uscire allo scoperto a causa dei fumi tossici dell’acido.  

Lavrov in Turchia l'8 giugno: "Si al passaggio del grano se Kiev sminerà le sue acque costiere"

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato che il suo omologo russo Segey Lavrov si recherà in Turchia l’8 giugno per discutere l’apertura di un corridoio di sicurezza nel Mar Nero per il trasporto del grano. Ne dà notizia l’agenzia turca Anadolu. «Se Kiev risolve il problema dello sminamento dei porti, la Marina russa garantirà il passaggio senza ostacoli delle navi con il grano nel Mediterraneo», ha affermato il ministro. « Quelle iniziative che ora stanno suonando sul tema della sicurezza alimentare dovrebbero essere decise tenendo conto del fatto che la parte russa ha garantito da tempo tutto ciò che dipende da noi», ha dichiarato Lavrov. A suo dire i Paesi occidentali hanno creato molti problemi, anche con la «soppressione delle catene logistiche e finanziarie» e dovrebbero «pensare seriamente a ciò che è più importante per loro», risolvendo la crisi garantendo passaggi specifici delle merci.

"12mila civili intrappolati nella città di Severodonetsk"

Circa 12mila civili sarebbero intrappolati a Severodonetsk, la città orientale ucraina dove sono incorso violenti combattimenti. «Temiamo che fino a 12mila civili siano rimasti intrappolati nel fuoco incrociato in città, con accesso insufficiente ad acqua, cibo, medicine o elettricità», ha dichiarato Jan Egeland dell’organizzazione umanitaria Norwegian Refugee Council (Nrc). Prima della guerra, nelle città gemelle di Severodonetsk e Lysychansk abitavano 380.000 persone. Severodonetsk, è stata devastata dai bombardamenti e l’artiglieria russi. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre i due terzi delle case sono stati distrutti. Lavorando in collaborazione con partner locali, l’Nrc ha distribuito fino alla settimana scorsa cibo e prodotti d’igiene ai civili rimasti. Ma l’intensificarsi dei combattimenti rende ora impossibile questa attività. I continui bombardamenti costringono i civili a nascondersi in rifugi e cantine, mentre ci sono sempre meno vie di fuga dalla città, dice Egeland. «Non possiamo salvare vite sotto una pioggia di granate», aggiunge.

Kiev: uccisi 243  bambini dall’inizio della guerra

Sono 243 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese, 446 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe – aggiunge la nota – hanno danneggiato 1.909 istituzioni educative, 180 delle quali sono andate completamente distrutte.

Mariupol, la prima nave cargo salpa verso la Russia con un carico di metalli

La prima nave mercantile, dalla caduta di Mariupol in mano russa, è salpata dal porto della città-simbolo della resistenza ucraina. Come reso noto dai leader separatisti filo-russi di Donetsk, il cargo è diretto verso la città russa di Rostov sul Don. Un portavoce del porto ha dichiarato la scorsa settimana che la nave avrebbe caricato 2.700 tonnellate di metallo a Mariupol prima di salpare diretta a Est, a Rostov. L’Ucraina ha denunciato che l’invio di metallo in Russia da Mariupol è un saccheggio.