«Recuperare e restaurare opere d’arte è un’altra prova che pubblico e privato, insieme, possono e devono aiutare il patrimonio storico e artistico della nazione». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, arrivando a Napoli per l’inaugurazione al pubblico del nuovo museo delle "Gallerie d’Italia" di Intesa Sanpaolo. Franceschini ricorda che è un lavoro che va avanti da molti anni, grazie alle risorse dei privati e alla collaborazione del pubblico. Soffermandosi poi sulla città, il titolare del Mic sottolinea che Napoli «ha un grande passato, ma anche un futuro sicuro». «Qui - aggiunge -i turisti del mondo trovano quello che vogliono, un’esperienza autentica e vera». Per Franceschini, Napoli è «sicuramente una capitale del futuro. Investendo in cultura, investe su se stessa», conclude. Intesa Sanpaolo ha inaugurato le “Gallerie d’Italia – Napoli”, nel centrale e monumentale edificio storico dell’ex Banco di Napoli progettato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo 177. Grazie al progetto e agli interventi, triplicano gli spazi di Palazzo Zevallos Stigliano, portandoli a diecimila metri quadri. Si tratta una riqualificazione architettonica di grande impatto che attualizza l’edificio senza snaturarne il pregio storico, realizzato da Michele De Lucchi – AMDL Circle, che trasforma gli spazi per esser fruibili secondo i moderni i criteri museologici e museografici. Gli ambienti così, si allineano ai più innovativi e riconosciuti standard museali internazionali. Nel museo sarà esposta una selezione di dipinti e sculture di ambito napoletano e meridionale dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro della collezione Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, oltre a nuovi itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e all’arte moderna e contemporanea. L’apertura del museo napoletano, a cui si aggiunge la nuova sede di Torino che è aperta al pubblico dal 17 maggio, costituisce un fondamentale passo di Intesa Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a fair value nel bilancio dal 2017. I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni. Da via Toledo si potrà accedere liberamente alla caffetteria- bistrot (di prossima apertura) e al bookshop. Tre aule didattiche, al primo piano, permettono l’ampliamento delle attività educative per le scuole e per pubblici specifici, sempre gratuite, che hanno rappresentato negli anni un elemento di fondamentale impegno da parte della Banca verso il territorio. Una nuova biblioteca con una raccolta di volumi del patrimonio librario di IntesaSanpaolo, collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale, offrirà a studiosi e appassionati l’opportunità di approfondire temi e aspetti legati alle opere delle collezioni e alle mostre temporanee del museo. La prima esposizione temporanea ospitata nella nuova sede è la mostra conclusiva della XIX edizione di Restituzioni, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura. «Abbiamo triplicato gli spazi e ci siamo spostati di poco - sottolinea  il presidente del Cda di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro - ma rimaniamo nell’iconica via di una città unica al mondo per arte, storia e civiltà, che sta ridiventando anche centro di economia. Abbiamo 3.500 opere di grande pregio storico e artistico, valorizzate nel bilancio della banca per trasparenza, un dovere che abbiamo di fronte mercato e agli azionisti. E qui c’è un pezzo importante della storia di Intesa, dato che il Banco di Napoli è una delle più antiche banche del mondo. Vogliamo far crescere questo territorio, il Sud, in cui abbiamo due hub e collaborazioni con le maggiori università. Noi continueremo a crescere in attività culturali perché siamo convinti che la cultura è parte integrante delle società. Questo è vero ovunque, ma in Italia di più». A «l’energia della cultura», fa riferimento anche Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, motore del progetto Gallerie d’Italia, che, ricorda «nascono dall’idea di far conoscere e offrire alla fruizione 35mila beni dell’immensi patrimonio della banca per realizzare musei in palazzi situati nei luoghi simbolo delle città, in precedenza propri uffici, e rivitalizzarne i centri storici».