Ad Azovstal, nella strategica città portuale di Mariupol, si lavora per evacuare tutti i soldati rimasti bloccati per settimane nelle acciaierie bombardate. «La guarnigione Mariupol ha portato a termine la sua missione di combattimento», ha fatto sapere l’esercito di Kiev. Si ritiene che ci fossero circa 600 soldati all’interno dell’acciaieria e, secondo Kiev, 264 hanno già lasciato la struttura: cinquantatrè, gravemente feriti, sono stati portati nella città di Novoazovsk e altri 211 a Olenivka, in strutture mediche entrambe nell’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk. La guerra in Ucraina è ormai all’83esimo giorno e la Russia ha messo a segno un altro passo nell’obiettivo di unire la città sulle rive del mare di Azov alla già annessa Crimea .Nella notte, nel settore occidentale del Paese, vicino al confine con la Polonia, un forte bombardamento ha scosso Leopoli, città da settimane importante punto di raccolta per le persone sfollate dai luoghi dei combattimenti. Il massiccio attacco missilistico russo è stato uno dei peggiori dall’inizio della guerra, secondo le autorità locali, e aveva come obiettivo le infrastrutture nella regione. L’attacco sarebbe partito da Sud-Est con missili da crociera e, secondo Kiev, le unità di difesa aerea sono riuscite a distruggerne almeno tre. Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha riferito che l’attacco ha danneggiato un’infrastruttura ferroviaria nel distretto di Yavoriv, «a 20 chilometri dal confine con la Ue». Fortunatamente, non ci sono state vittime. Il contrattacco dell’Ucraina intanto riesce a contenere la Russia nell’Est del Paese. Ieri l’Ucraina ha fatto sapere che le truppe a difesa della sua seconda città più grande, Kharkiv, hanno respinto le forze russe e sono avanzate fino al confine con la Russia; e lo stesso presidente Zelensky ha elogiato il risultato e ringraziato i soldati. Le truppe russe hanno proseguito nelle ultime ore con le loro azioni offensive nel Donbass e i loro principali sforzi sono concentrati sul controllo della regione di Donetsk, ma secondo Kiev hanno subito perdite e si sono ritirati da alcune delle loro posizioni: secondo lo Stato Maggiore ucraino, nonostante Mosca abbia concentrato i suoi sforzi sul controllo di quest’area, in cui le sue truppe sono aiutate da paramilitari filorussi, l’esercito sta avanzando lentamente e ha dovuto rinunciare ad alcuni fronti. La Russia invece ha denunciato un altro attacco ucraino in un villaggio della provincia occidentale di Kursk: non ci sono stati feriti, ma l’attacco avrebbe raggiunto tre case e una scuola.

Energia, Putin: «Quello dell'Occidente è un suicidio economico»

La politica dei Paesi europei nel settore energetico è un «suicidio economico». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, parlando con gli imprenditori petroliferi russi. Secondo il capo del Cremlino l’aumento dei prezzi dell’energia «potrebbe minare in modo irreversibile la competitività di gran parte dell’industria europea». Ma si tratta di un affare interno ai Paesi europei, pertanto Mosca deve agire pragmaticamente, procedendo principalmente dalla difesa dei propri interessi economici. Inoltre Putin ha dichiarato che il rifiuto sistematico delle risorse energetiche russe da parte dell’Europa fa sì che il continente diventerà, nel lungo periodo, la regione con «il più alto costo delle risorse energetiche al mondo». Mosca: "Ai soldati dell'Azovstal che si sono arresi pena all'ergastolo" I nazionalisti che si sono rifugiati nel territorio delle acciaierie Azovstal e si sono arresi dovrebbero ricevere la pena dell’ergastolo: lo ha detto all’agenzia russa RIA Novosti il deputato della Duma, Sultan Khamzaev. «Credo che dopo aver fornito loro le cure mediche necessarie, tutti i nazionalisti dovrebbero essere condannati alla pena più grave per i crimini che hanno commesso, ricevere l’ergastolo. I nazionalisti dovrebbero essere processati, e poi pentirsi delle loro azioni e chiedere perdono per molti anni». Secondo il parlamentare, nessuna azione «cancella i crimini commessi dai criminali del battaglione Azov».

Sospesi i negoziati tra Mosca e Kiev

Il processo negoziale tra Russia e Ucraina è sospeso. Lo ha confermato il consigliere presidenziale e negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, dopo chela notizia era arrivata da Mosca. Se riprenderanno, ha aggiunto, il moderatore potrebbe essere lo stesso presidente Volodymy Zelensky. Podolyak ha ribadito che Kiev non è disposta a cedere nulla «per salvare la faccia a Putin». «La società ha giù pagato un prezzo enorme», ha aggiunto come riporta Ukrinform su Telegram.