Prosegue a Nord Est di Kharkiv la controffensiva delle forze ucraine, che hanno riconquistato alcuni insediamenti e hanno respinto i russi fino a 10chilometri dal confine. In questo settore le forze di Mosca si trovano costrette alla difensiva e avranno bisogno di rinforzi per evitare un’ulteriore avanzata di Kiev verso la frontiera. «La priorità data dalla Russia alle operazioni in Donbass ha lasciato gli elementi dispiegati nell’Oblast di Kharkiv vulnerabili alle forze di contrattacco ucraine, mobili e altamente motivate», si legge nell’ultimo aggiornamento dell’intelligence militare britannica, secondo la quale «il ritiro delle forze russe dalla regione di Kharkiv è una tacita ammissione dell’incapacità della Russia di conquistare città chiave dell’Ucraina dove si aspettavano una resistenza limitata da parte della popolazione». «Nonostante il successo russo nell’accerchiamento di Kharkiv nelle prime fasi del conflitto, risulta che Mosca abbia ritirato unità dalla regione per riorganizzare e rimpolpare le proprie forze a seguito di pesanti perdite», osservano ancora gli 007 di Londra, «una volta ricostituite, queste forze si schiereranno probabilmente sulla riva orientale del fiume Siverskyi Donets, formando una forza di blocco per proteggere il fianco sinistro della principale concentrazione di forze russe e le principali linee di rifornimento per le operazioni nei pressi di Izyum». Sui canali Telegram filorussi viene paventata la possibilità di una controffensiva ucraina 40chilometri a Nord di Izyum, che isoli le unità russe concentrate in questa città chiave, dove nelle settimane scorse sono state dirette truppe ritirate da altri fronti per essere dispiegate in Donbass. Anche a Sud Est i russi non sembrano aver ottenuto conquiste territoriali nelle ultime 24 ore, nonostante i lenti ma costanti progressi dell’offensiva in Donbass avrebbero ormai permesso alle forze di Mosca di raggiungere il confine amministrativo delle oblast di Lugansk e Donetsk dalla direzione di Popasna. Dopo la presa di quest’ultima città, secondo l’Institute forthe Study of War, è plausibile che le forze russe puntino verso Bakhmut per assicurarsi il controllo dell’autostrada a Nord di Slovyansk. L’obiettivo principale rimane però circondare i contingenti ucraini a Severodonetsk, Rubizhne e Lysychansk,ultime roccaforti delle autorità di Kiev nel Lugansk. Nella regione di Kherson è infine in corso il consolidamento delle posizioni russe in preparazione di un’offensiva nella regione di Mykolaiv, che da mesi ostacola l’avanzata verso Odessa.

L'Onu: "Almeno 300 esecuzioni sommarie e uccisioni illegali in Ucraina"

«È scioccante la portata delle uccisioni illegali, compresi indizi di esecuzioni sommarie in aree a nord di Kiev. Abbiamo informazioni di circa 300 uccisioni di questo genere, ma i dati continueranno ad aumentare man mano che saranno disponibili nuove prove». Si è espressa così l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, che al Consiglio per i diritti umani ha ricordato che finora solo nella regione di Kiev sono stati recuperati oltre mille corpi di civili. Il suo Ufficio, ha puntualizzato, continua a verificare denunce di violazioni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina e molte potrebbero configurarsi come crimini di guerra. «Queste uccisioni di civili spesso sembrano essere intenzionali», commesse da «cecchini e soldati», ha detto. «Civili sono stati uccisi mentre attraversavano strade o lasciavano rifugi alla ricerca di cibo e acqua - ha proseguito nelle dichiarazioni rilanciate dalla Bbc -Altri sono stati uccisi mentre fuggivano con i propri mezzi. Uomini del posto, disarmati, sono stati uccisi perché i soldati russi hanno sospettato sostenessero le forze ucraine o fossero una potenziale minaccia e alcuni sono stati torturati prima di essere uccisi».

Mosca minaccia: "Così a rischio guerra nucleare"

«Il pompaggio di armi all’Ucraina da parte dei Paesi della Nato, l’addestramento delle sue truppe all’uso degli equipaggiamenti occidentali, l’invio di mercenarie lo svolgimento di esercitazioni da parte dei paesi dell’Alleanza vicino ai nostri confini aumentano la probabilità di un conflitto diretto e aperto tra Nato e Russia invece della loro "guerra per procura". Un tale conflitto rischia sempre di trasformarsi in una vera e propria guerra nucleare». Lo ha scritto su Twitter l’ex presidente russo, Dmitry Medvedev.

Zelensky: «Putin non potrà salvare la faccia. La Crimea? Mai con la Russia, ma ora lasciamola da parte»

Il presidente ucraino Zelensky ritiene che Putin, «non potrà salvare la faccia» dopo la fine della guerra. «Non credo che Putin riuscirà a salvare la faccia. Non sto pensando in generale alla figura di questa persona ma dobbiamo pensare a futuro della Russia», ha detto Zelensky, ospite della trasmissione Porta a Porta su Rai1. «Io come presidente ucraino sto pensando a questi che sono i nostri e ci saranno altri presidenti e generazioni e nessuno può spostarsi da li», ha aggiunto. Secondo il capo dello Stato ucraino, Putin «per salvare la faccia deve salvare il suo stato io non devo pensare per lui», ha proseguito Zelensky. «Non riconosceremo mai la Crimea come parte della Federazione Russa ma adesso, con la guerra in corso, questa questione dolente va lasciata da parte se ostacola l’incontro tra i due presidenti», aggiunge.  Concedere una larga autonomia al Donbass? «Ma lì non è rimasto niente. Larga autonomia di cosa?», i russi «hanno ucciso, distrutto e ora chiedono l’autonomia? Noi non riconosceremo mai l’autonomia», risponde Zelensky.