Nel ventiduesimo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, le forze armate russe mantengono le loro posizioni intorno alle principali città, tra cui Kiev. Ma secondo l’intelligence britannica, l’invasione «si è ampiamente bloccata su tutti i fronti» e «le forze russe hanno fatto progressi minimi sul terreno, nel mare e nello spazio aereo negli ultimi giorni, continuando a registrare pesanti perdite». Ma sul campo infine continua la strage di civili. Nelle ultime 24 ore le zone più colpite sono state quelle di Kharkiv e Chernihiv, dove è rimasto ucciso anche in cittadino americano mentre dalle macerie del teatro di Mariupol bombardato dai russi sono state messe in salvo almeno 130 persone.

Il consigliere di Zelensky: «Accordo possibile in 10 giorni»

Tra le bombe che continuano a martoriare l’Ucraina e gli scambi di accuse reciproci le consultazioni fra Mosca e Kiev vanno avanti. Qualche, piccolo, passo sembra esserci stato. A spingersi in avanti è Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui entro «dieci giorni» si potrebbe arrivare a degli sviluppi sulle questioni «controverse» per poter «sviluppare» successivamente un vero e proprio accordo di pace. Nella partita dei negoziati resta molto attiva la Turchia. Ankara ha ribadito infatti la sua disponibilità ad ospitare un incontro al vertice fra Putin e Zelensky. Nel frattempo, in campo diplomatico, gli occhi di tutti sono puntati sul colloquio annunciato per domani fra Joe Biden e Xi Jinping. È la prima volta che i leader di Usa e Cina hanno un contatto diretto dall’inizio del conflitto. A tal proposito il segretario di Antony Blinken si è detto «preoccupato» che in qualche modo Pechino possa «offrire» supporto a Mosca. Una possibilità che la Casa Bianca vuole appurare e davanti alla quale, allo stesso tempo, intende mettere in guardia la Cina sugli eventuali costi di questa scelta. Biden intanto è tornato ad attaccare frontalmente Putin definendo la sua brutalità «disumana». Secondo Washington «non ci sono» segnali che Putin voglia fermare l’iniziativa intrapresa.

Macron: «La Francia sia pronta per una guerra ad alta intensità»

Che la situazione sia ancora molto tesa lo conferma pure Emmanuel Macron. Presentando il suo programma per la corsa all’Eliseo il presidente francese ha sottolineato come occorra «intensificare» gli investimenti in armamenti «per poter affrontare una guerra ad alta intensità che può tornare sul nostro continente». Secondo il presidente francese, la guerra tra Russia e Ucraina, due dei principali produttori di grano mondiali, potrebbe portare a una crisi alimentare nei prossimi 12-18 mesi.

Zelensky al Bundestag

Da Kiev il presidente Zelensky continua ad appellarsi al mondo. In un collegamento con il Bundestag tedesco il numero uno ucraino ha parlato di un «nuovo muro» che viene costruito fra il suo Paese e l’Europa a «ogni bomba che cade». La richiesta è quella di non «anteporre l’economia alla sicurezza». Una dura presa di posizione sull’attacco di Putin all’Ucraina arriva dai ministri del G7 con un documento dove si mette nero su bianco che «i responsabili dei crimini di guerra, compreso l’uso indiscriminato di armi contro i civili, saranno ritenuti responsabili». Le tensioni inficiano i rapporti collaborativi fra Mosca e il resto del mondo in tutti i campi. L’Esa infatti a deciso all’unanimità di sospendere la missione ExoMars. È stata infatti riconosciuta «l’impossibilità» di svolgere la cooperazione in corso con Roscosmos. Pronta la risposta della controparte russa che ha annunciato di voler proseguire la missione «da sola».

Mariupol, 130 i sopravvissuti al bombardamento sul teatro drammatico

Intanto, nella città portuale di Mariupol, i soccorritori - ha reso noto un consigliere del sindaco della città - hanno cominciato ad estrarre i primi sopravvissuti, finora 130, dalle macerie del teatro bombardato ieri. Ma non è affatto chiaro quante persone siano sopravvissute alla struttura, il Teatro Drammatico, che nei giorni precedenti era stato utilizzato come rifugio da un migliaio di persone. Le immagini satellitari prima del bombardamento hanno mostrato che c’era scritto la parola «bambini», in russo, a grandi lettere bianche davanti e dietro il teatro. Gli sforzi dei soccorritori sono ostacolati dai continui bombardamenti e dalle immagini rilanciate dai sociale media si vede che il teatro è andato in gran parte distrutto. Il governo russo ha negato di aver compiuto l’attacco, definendo le accuse «una bugia».

Bombe su Chernihiv e Kharkiv

Ci sono vittime dopo il bombardamento russo nel centro di Chernihiv, cittadina russa nel Nord dell’Ucraina, e tra queste un cittadino statunitense. Lo ha riferito la polizia regionale di Chernihiv. Sono stati attaccati «ancora una volta con l’artiglieria pesante i civili disarmati», ha riferito la polizia secondo la stampa ucraina. Secondo quanto dichiarato dalle forze armate ucraine, le truppe russe non sono ancora riuscite a circondare la principale città nord-orientale Kharkiv, perché a corto di rifornimenti e munizioni. Si prevede che possano cercare di aggirare la città mentre la resistenza continua, secondo l’ Institute for the Study of War (ISW). Restano accerchiate le città di Sumy, Lebedyn e Okhtyrka. Secondo il quotidiano ’The Kyiv Independent’, le truppe di Mosca hanno attaccato nella notte la città di Merefa nell’Oblast di Kharkiv. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini.

Kiev 

La capitale rimane sotto il controllo ucraino nonostante i pesanti bombardamenti, ma gli osservatori dicono che le forze russe stanno ancora lentamente avanzando e si trovano sempre più vicine alla capitale. Parti di un missile da crociera russo intercettato dalla contraerea hanno colpito un edificio residenziale della capitale, causando un morto, una donna anziana, e tre feriti. L’esercito ucraino ha detto di aver respinto gli attacchi verso il sobborgo di Vyshgorod e altri tratti delle difese settentrionali della città. Altrove, nel nord, i difensori hanno ancora il controllo della città di Chernigiv, che è sempre circondata da truppe russe che cercano di riorganizzarsi e riarmarsi; ma il governatore regionale, Vyacheslav Chaus, ha detto che ben 53 civili sono stati uccisi a Chernigiv, mercoledì.

Il fronte Sud

Nel teatro di Mariupol bombardato ieri dalle forze russe erano presenti almeno 500 civili, secondo Human Rights Watch. Maxar Technologies, una società privata statunitense, ha distribuito immagini satellitari raccolte il 14 marzo che mostravano la parola «bambini» in caratteri russi di grandi dimensioni, dipinta per terra fuori dall’edificio. Circa 20.000 persone sono riuscite a partire attraverso un corridoio umanitario dalla città portuale, vista come un obiettivo chiave russo per collegare la Crimea annessa e le regioni del Donbass controllate dai separatisti. Si ritiene che centinaia di migliaia di abitanti rimangano in città, senza acqua corrente o riscaldamento e con il cibo che scarseggia. Nella città di Zaporizhzhia - una tappa cruciale sulla via di fuga per i rifugiati in fuga verso ovest da Mariupol - i razzi russi hanno colpito una stazione ferroviaria, ma finora non sono state segnalate vittime. Circa 400 persone fra pazienti e sanitari sono tenuti in ostaggio in un importante ospedale della città. Anche se le forze russe stanno cercando di spingersi a ovest lungo la costa ucraina del Mar Nero verso Odessa, dopo aver preso la città di Kherson appena a nord della Crimea, finora non sono riuscite a circondare la città di Mykolayiv che si trova sulla strada. Gli analisti occidentali e l’esercito ucraino indicano riserve di fanteria navale russa che potrebbero ancora fare uno sbarco anfibio o giungere a sostegno delle truppe che si trovano già sul suolo ucraino. L’Ovest dell’Ucraina è stato in gran parte risparmiato dai combattimenti, ma ci sono stati attacchi aerei mortali da parte della Russia contro diversi obiettivi nella regione. Continuano nel frattempo gli attacchi russi contro la città di Dnipro, vista come un possibile punto strategico di riunione delle forze russe in arrivo da Sud e da Est.

Possibile incontro Putin-Zelensky

Un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky sarà organizzato dopo l’accordo delle questioni principali: lo ha detto il capo-negoziatore e consigliere del presidente, Mikayl Podolyak. «Potrebbero volerci da pochi giorni a una settimana e mezzo per spianare le controversie nei negoziati con la Russia per un accordo di pace, dopodichè inizieranno i preparativi per un eventuale incontro tra i presidenti di Ucraina e Russia». Podolyak ha spiegato che l’Ucraina non solo sta firmando un accordo, ma vuole sviluppare un meccanismo specifico che ne garantisca la sicurezza in futuro. «Finora, sia la delegazione russa che quella ucraina sono nelle loro posizioni. Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezzo per risolvere le questioni controverse. In questo lasso di tempo, dobbiamo avvicinarci alla conclusione di un accordo di pace». «Accadrà nelle prossime settimane: il posto non ci interessa: può essere ovunque tranne che in Russia», ha aggiunto, assicurando che l’accordo di pace terrà conto degli interessi dell’Ucraina.