Ma quanti sono stati i soggetti effettivamente coinvolti nell’inchiesta Mani pulite? Anche se i giornali hanno provato in questi giorni a dare dei numeri, è molto difficile avere un dato esatto in quanto l’inchiesta, partita dalla Procura di Milano, aveva interessato un po’ tutta Italia con gli stralci di numerose posizioni. Non essendo poi stato celebrato alcun “maxi processo” alla corruzione, ma tanti diversi dibattimenti, la ricerca statistica si complica ancora di più. All’epoca il ministero della Giustizia non aveva una raccolta dei dati, come avviene invece oggi: non esistendo infrastrutture informatiche, le ricerche potevano essere effettuate solo in maniera cartolare, partendo dalle iscrizioni nelle cancellerie. Non ultimo, va considerato come nel 1992 fosse entrato in vigore da poco l’attuale codice di procedura penale, che modificava in radice il rito, archiviando il modello inquisitorio in favore di quello accusatorio. Erano stati previsti istituti del tutto nuovi. Si pensi, ad esempio, ai riti abbreviati e, fra questi, al patteggiamento, che da iniziale accordo fra le parti è successivamente stato equiparato ad una condanna a tutti gli effetti. E solo a Milano i patteggiamenti per reati contro la pubblica amministrazione e l’illecito finanziamento dei partiti erano stati oltre 500. Fra questi molti che, pur innocenti, avevano solo voglia di uscire quanto prima dal gorgo giudiziario. Comunque, considerando le sentenze di condanna, di proscioglimento (anche per intervenuta prescrizione)e quindi i patteggiamenti, Mani pulite ha interessato circa 4.250 soggetti. Impossibile indicare per ognuno di costoro i reati contestati, anche perché ogni singolo soggetto poteva essere destinatario di diverse contestazioni, e in momenti successivi. Ed è impossibile calcolare i termini di custodia cautelare, a cui molti furono sottoposti e che venne usata come strumento di pressione per agevolare confessioni e chiamate in correità, così come puree non c’è modo di calcolare la media delle pene erogate. Soffermandosi sugli “stralci” effettuati ad altri uffici giudiziari, il Corriere della Sera ha riportato nei giorni scorsi un dato enorme: 700 persone vennero indagate, e se del caso sottoposte a misure cautelari, dalla Procura di Milano senza averne competenza. Del destino di queste 700 persone non si è mai avuto contezza. Sempre il Corriere ipotizza che le loro posizioni processuali siano finite in prescrizione. La Procura di Milano, comunque, al termine delle indagini, aveva chiesto il giudizio per 3.200 persone. Tolti i 500 patteggiamenti, i 480 prosciolti già in udienza preliminare, i colpevoli al termine del processo furono 1.300. In pratica meno di un terzo dei soggetti inizialmente iscritti nel registro degli indagati. L’unico dato certo in questo conteggio delle manette sono, purtroppo, i suicidi, 31, e i parlamentari coinvolti, 81. Di questi, gli assolti furono ben 61. A parte, dunque, i grandi nomi, di politici di livello nazionale o di famosi imprenditori, Mani pulite fra il 1992- 1994 colpì a pioggia, senza guardare molto per il sottile, notevolmente agevolati dal clamore mediatico.