Pubblichiamo l’intervento del presidente della Camera Penale di Bari, Guglielmo Starace, all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto della Corte di Appello di Roma. Mettiamo per un attimo da parte i gravissimi problemi che hanno colpito il sistema giudiziario ed il sistema penitenziario a causa della pandemia e torniamo a riflettere sulla gravissima situazione dell’edilizia giudiziaria a Bari, che ha provocato una vera e propria deflagrazione dei problemi, incidendo pesantemente, tra l’altro, sull’esercizio del diritto di difesa dei cittadini. Il problema dell’edilizia giudiziaria a Bari è ormai endemico. Recentemente avevamo avuto due segnali chiaramente dimostrativi di una seria intenzione, da parte del Ministero, di risolvere il problema. Sul binario della soluzione definitiva, come da noi reclamato da tempo immemorabile, è stato nominato un Commissario straordinario per creare in tempi ragionevoli (si è parlato del 2024) una struttura che accorpasse gli uffici giudiziari. Ma non basta. Sull’altro binario, quello della soluzione temporanea, è stato annunciato il trasferimento di una cospicua parte degli uffici penali nella cosiddetta seconda “Torre Telecom”. Questi binari, sui quali sembravano risplendere rassicuranti raggi di sole, si sono pian piano rivelati coperti da nuvole grigie e minacciose. Il rapporto annuale sullo stato di avanzamento delle opere commissariate dal Governo tra aprile e agosto 2021, trasmesso al Parlamento dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha rilevato che l’opera infrastrutturale “Parco della Giustizia” di Bari presenta delle «criticità» che rischiano di allungare i tempi di realizzazione. Si legge che «con la convenzione del primo ottobre 2020 il Ministero della Giustizia ha finanziato l’iniziativa per un importo di 94.700.000 euro rispetto a 140.635.865 euro necessari per la realizzazione del primo lotto» e che «è stato predisposto ed è inattesa di firma un addendum alla convenzione stipulata tra Agenzia del Demanio e Ministero della Giustizia per il reperimento degli ulteriori fondi necessari al completamento del I lotto funzionale. Si rende necessaria la firma di unProtocollo con gli Enti territoriali interessati per l’assenso all’avvio dell’affidamento e il necessario coinvolgimento in tutte le fasi di competenza». Pertanto il Commissario straordinario, ossia colui che doveva dettare i tempi della realizzazione delle opere con il potere di spingere decisamente sull’acceleratore in beata solitudine, ha chiesto agli Enti territoriali di stipulare un Protocollo per condividere l’andamento dei lavori, così finendo per svalutare il senso dello stesso ruolo che gli è stato affidato. Al contempo, i tempi del trasferimento in quella struttura provvisoria oggetto di visita ufficiale della Ministra Cartabia il 28 settembre 2021, scivolano misteriosamente sempre più in avanti: in un primo momento abbiamo sentito dire: “ci trasferiremo entro la fine dell’anno”, poi “nella prossima primavera”, recentemente “dopo l’estate 2022”, per poi sentire che a tutt’oggi non sarebbe stato sottoscritto neanche un contratto di locazione con la proprietà dell’immobile. Due indizi non fanno una prova, ma due binari morti non portano a nulla. A Bari siamo scottati per un passato di ventidue anni caratterizzato dal profondo nulla. Non ci deludete ancora! Non possiamo pensare che ciò accada con una Ministra così straordinaria e con due Sottosegretari così impegnati e attenti. La Giustizia merita Dignità, Trasparenza e Verità. Capi degli Uffici, Magistrati, dirigenti, funzionari, cancellieri, ausiliari, avvocati, appartenenti alla polizia giudiziaria, appartenenti alla polizia penitenziaria, dirigenti delle strutture penitenziarie, Forze dell’Ordine hanno offerto tutto il loro impegno per non fermare le diverse fasi dei procedimenti e dei processi penali. Si è lavorato insieme con l’unico obiettivo di offrire il servizio giustizia ai cittadini, dovendo perennemente lottare con la mancanza delle persone e dei mezzi e con l’inadeguatezza delle strutture che ospitano la giustizia penale. Meritiamo di più. Per il bene della Giustizia gli Avvocati ci sono sempre.