Negli ultimi giorni si sta registrando una chiara decelerazione della curva dei contagi da Covid, in linea con quanto osservato in altri Paesi. Lo ha dichiarato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Franco Locatelli, in un’intervista al "Corriere della Sera". «Certamente siamo in una situazione delicata e con numeri ancora crescenti per quel che riguarda l’incidenza d’infezioni. Tuttavia, la crescita percentuale dell’ultima settimana è stata inferiore alla precedente e, negli ultimi giorni, vi sono evidenze di chiara decelerazione della curva epidemica in linea con quanto osservato in altri Paesi», ha detto Locatelli, che ha d’altro canto messo in guardia sulla crescente pressione sugli ospedali. «La pressione sulle strutture sanitarie nelle ultime settimane è decisamente aumentata. Il rischio da scongiurare è di danneggiare i pazienti con patologie differenti dal Covid riducendo il numero di procedure mediche o chirurgiche. A questo rischio può contribuire anche un elevato numero di contagi tra gli operatori sanitari che è certamente non trascurabile. Non possiamo parlare però di ospedali vicino al collasso», ha tenuto a precisare. Quanto alla variante Omicron, pur confermando la minor aggressività, ha ammonito: «Sarebbe sbagliato pensare però che Omicron, in soggetti non adeguatamente protetti dal vaccino, non possa determinare malattia grave o anche fatale. Uno studio sudafricano recentemente sottoposto alla rivista "Lancet" riporta chiaramente che in quel Paese, dove la popolazione è molto più giovane di quella italiana, vi sono stati in quattro settimane 258 decessi in ospedale per Omicron, 126 dei quali in pazienti ultra sessantenni».