Mentre la politica si interroga sull'ultima sentenza del Consiglio di Stato, che ha decapitato i vertici della Suprema Corte di Cassazione, ieri il Consiglio Superiore della Magistratura si è riunito da remoto per fare il punto della situazione, affrontando i casi spinosi di Pietro Curzio e Margherita Cassano, due nomine che i giudici amministrativi di secondo grado hanno dichiarato illegittime avverso il ricorso presentato dal magistrato Angelo Spirito.  LEGGI ANCHE: Tra Cassazione e Consiglio di stato un attrito che scuote ancora la giustizia Dalla rassegna stampa odierna, però, emerge come i consiglieri togati e laici del "Parlamento delle Toghe", siano orientati a confermare Pietro Curzio, quale primo presidente della Cassazione, ritenendo che vi siano i margini per colmare le indicazioni del Consiglio di Stato circa il suo prestigioso incarico. Lo scrivono sia il Corriere della Sera che il Fatto Quotidiano.

Cassazione decapitata, cosa scrive il Corriere della Sera su Pietro Curzio

«Ferma l'intenzione dl confermare Pietro Curzio (che presiederà la cerimonia) e l'aggiunto Margherita Cassano, si tratta di motivare le due nomine tenendo conto dei rilievi mossi dai giudici amministrativi d'appello. Considerati superabili dal Csm, tanto più che il Tar aveva confermato le nomine. In ogni caso i due alti magistrati restano pienamente legittimati a guidare l'appuntamento di venerdì, ma si tenterà di arrivare prima per questioni d'immagine. Tra Csm e Consiglio di Stato è ormai sfida aperta, anche per alcune coincidenze di quest'ultima bocciatura» spiega il cronista Giovanni Bianconi, sul Corsera. Sempre il giornale di via Solferino, tira fuori una storia che velatamente getta ombre sulla recente decisione del Consiglio di Stato. «L'estensore delle motivazioni con cui è stato accolto il ricorso del giudice Angelo Spirito è il consigliere di State Alberto Urso, nominato a dicembre 2018 come primo in graduatoria sulla base dei giudizi di una commissione d'esame della quale facevano parte l'allora presidente del Consiglio di Stato Vincenzo Pajno, il suo successore (neo-giiudice costituzionale) Giuseppe Patroni Griffi e altri tre commissari, tra quali 11 presidente di sezione della Cassazione Angelo Spirito. Lo stesso che, secondo le motivazioni redatte da tirso, doveva diventare presidente della Corte al posto di Curzio» conclude Bianconi.

Cassazione decapitata, le indiscrezioni del Fatto Quotidiano

Al giornale diretto da Marco Travaglio, risulta invece che il summit togato sia stato convocato ieri pomeriggio dal presidente della quinta commissione, Antonio D'Amato. «Una discussione tormentata, cui hanno partecipato quasi tutti i consiglieri, non solo i 6 componenti della Quinta - i soli, però, ad avere diritto di voto» evidenzia la collega Antonella Mascali. «Non si è, tuttavia, arrivati alla votazione, che ci sarà lunedì. La maggioranza, come abbiamo anticipato, è orientata alla riconferma di Curzio e spinge per il voto definitivo del plenum di mercoledì in modo da togliere dall'enorme imbarazzo Curzio per la cerimonia di venerdì. Ma c'è anche una minoranza che pensa che non si possano bruciare così i tempi, che non si possa rischiare di essere nuovamente perdenti di fronte al Consiglio di Stato facendo fare all'istituzione un'altra pessima figura». Infine, il Fatto Quotidiano conclude così: «Diversi consiglieri ritengono che non ci sia stata alcuna violazione delle norme, che il CdS (Consiglio di Stato, ndr) abbia sconfinato nella discrezionalità propria del Csm, che l'annullamento a pochi giorni dall'apertura dell'anno giudiziario sia uno sgarbo istituzionale».