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Standing ovation per la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine del suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, che ha concluso dicendo «Viva l’Europa». Fra i presenti in sala, fra gli altri, anche Romano Prodi, Mario Monti, Mariastella Gelmini e il rettore Franco Anelli, che ha accolto il discorso di Von der Leyen: «Ne avevamo bisogno», ha detto. La presidente von der Leyen ha detto: «Oggi siamo riuniti per celebrare il primo secolo dell’Università Cattolica e l’inizio del centunesimo anno accademico. Dal dicembre 1921 la Cattolica ha formato generazioni di leader italiani. La generazione del dopo-guerra, che ha scritto la costituzione italiana e ha ricostruito il Paese. E poi la successiva generazione di leader - figure che hanno reso l’Italia una potenza industriale e una democrazia forte al cuore del progetto europeo. Tra di loro c’è anche un mio predecessore alla presidenza della Commissione europea, Romano Prodi - che oggi è qui con noi», ha detto von der Leyen. «Professore, quale onore, grazie di essere qui», ha aggiunto rivolgendosi a Prodi la presidente della Commissione Ue, che all’inizio dell’intervento aveva già salutato, oltre al rettore e a monsignor Delpini, anche la ministra Mariastella Gelmini, Mario Monti e i parlamentari presenti. «È per me un grande piacere essere qui oggi - le parole di Ursula von der Leyen - in questa magnifica sala, circondata da arte e storia. Ma è un piacere ancora più grande essere qui con voi, studenti, studentesse e corpo docente, che riempite di vita questi antichi chiostri, tramandando conoscenze e valori di generazione in generazione», ha dichiarato, aggiungendo che «ora una nuova generazione di leader si sta formando tra queste mura. È la generazione che darà forma all’Italia del dopo-pandemia. Quella generazione siete voi, studenti e studentesse che mi ascoltate oggi. Tra non molti anni sarete giovani professionisti e professioniste con idee ed energie nuove». «Il futuro è nelle vostre mani. Il futuro è della prossima generazione di europei. E questo mi riempie di fiducia. Nonostante l’incombere della quarta ondata della pandemia e le incertezze che dobbiamo ancora affrontare», perché «il futuro dell’Europa è in buone mani» e «voglio un’Europa al servizio dei giovani», ha continuato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Rivolgendosi agli studenti dell’ateneo, ha voluto ringraziare i giovani: «Grazie per il vostro esempio. Grazie perché ci spingete a puntare più in alto», ha detto ancora von der Leyen, aggiungendo che «ora però voglio che l’Europa vi ripaghi di tutto il vostro impegno» e «credo che l’Europa debba lavorare innanzitutto per la prossima generazione». E su questo argomento la presidente della Commissione Ue ha insistito: «Non siete solo la prima generazione di nativi digitali, la generazione più interconnessa e meglio istruita della nostra storia. State anche dimostrando un forte senso di responsabilità nei confronti del pianeta e delle persone che vi circondano. Dall’inizio della pandemia i giovani sono stati un esempio per tutti. Qui in Italia oltre l’80% dei ragazzi della vostra età è completamente vaccinato, una percentuale più elevata rispetto alle persone con qualche anno in più di voi. Qui all’Università Cattolica avete messo le vostre competenze al servizio degli altri, anche grazie a un corpo docente che ha sempre incoraggiato la solidarietà e il volontariato. Ad esempio, mi è stato detto che gli studenti e le studentesse degli ultimi anni hanno creato gruppi di studio per dare una mano alle matricole. E a Piacenza gli studenti e le studentesse di marketing stanno aiutando le ONG locali a trovare nuovi donatori. In questi due anni abbiamo imparato moltissimo dai giovani europei». Con la risposta comune alla pandemia e il piano di ripresa NextGenerationEU «siamo già entrati in una nuova fase della storia dell’Unione» europea ha sottolineato von der Leyen. «Negli ultimi due anni l’Europa ha compiuto un nuovo passo avanti, mettendo a punto una propria risposta alla pandemia. Per la prima volta nella nostra storia abbiamo fatto fronte comune per produrre e acquistare vaccini per tutti gli europei. È grazie a questa scelta che oggi disponiamo di tutte le dosi necessarie per affrontare la quarta ondata della pandemia», ha detto la numero uno della Commissione. «E per la prima volta nella storia - ha proseguito - abbiamo creato un piano di ripresa, finanziato dall’Unione europea, per aiutare ciascuno Stato membro a risollevarsi dalla crisi e a rimodellare la propria economia. Lo abbiamo chiamato NextGenerationEU. Con queste due decisioni siamo già entrati in una nuova fase della storia dell’Unione». Poco prima aveva ripercorso le tappe dell’Ue: «L’Unione ha assunto molte forme diverse nei decenni successivi alla sua creazione. L’Europa è nata come progetto di pace e riconciliazione dopo la seconda guerra mondiale. È nata per trovare una sua collocazione internazionale nel mondo diviso della guerra fredda. I docenti e i laureati di questa Università hanno svolto un ruolo importantissimo nel portare l’Italia al centro dell’Europa e nel plasmare l’idea stessa di Europa. E poi, generazione dopo generazione, l’Europa è stata sempre un cantiere aperto. Passo dopo passo, l’Europa si è trasformata da comunità economica a Unione politica. Grazie alle elezioni europee, al programma Erasmus e al trattato di Lisbona, siamo diventati un pò alla volta cittadini europei».