Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un inchiesta della procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, per reati societari e bancarotta. Secondo quanto si apprende, la squadra ligure non è coinvolta nelle indagini. Ferrero è stato trasferito in carcere, mentre per altre 5 persone sono stati disposti i domiciliari. Il club blucerchiato non dovrebbe essere interessato; l’operazione vede coinvolte altre cinque persone. Perquisizioni in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. Ferrero, al momento dell'arresto, si trovava a Milano. Nell'inchiesta coinvolti anche due familiari: il nipote Giorgio e la figlia Vanessa. L’arresto di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, è legato al fallimento di alcune società con sede in Calabria. Lo ha confermato a LaPresse il legale, Giuseppina Tenga, che ha ribadito l’estraneità del club ligure nell’inchiesta della procura di Paola, nel cosentino, che ha portato ai domiciliari altre 5 persone, tra cui la figlia e il nipote. «Stamattina il presidente si trovava in un albergo a Milano - spiega il legale -, ma era necessario che venisse a Roma, perché a casa sua c’è la Guardia di Finanza per la perquisizione, e solo lui è in possesso della combinazione della cassaforte da perquisire. Ritengo fosse intelligente e giusto che Ferrero assistesse alla perquisizione a casa a piazza di Spagna. Probabilmente a qualsiasi altra persona glielo avrebbero permesso, a Massimo Ferrero no». «Lo hanno prelevato in albergo come fosse l’ultimo dei delinquenti - denuncia Tenga -, hanno perquisito anche casa della figlia e del nipote, hanno arrestato anche l’autista». «Io sto cercando da stamattina alle 7.30 di parlare con la guardia di finanza», aggiunge l’avvocato, chiarendo che «la cassaforte che deve essere perquisita la può aprire solo il presidente Ferrero».